Differenza diffusori hi fi e monitor studio
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
...alessio... ha scritto:aleroc ha scritto:
io ti volevo dire che già le registrazioni hanno le frequenze "alterate".
Per cui non vedo il motivo per scandalizzarsi se i diffusori hi fi le alterano.
tutto qui
die hard
le registrazioni non hanno frequenze alterate ma un lavoro di equalizzazione che fa parte del processo di "registrazione".
la riproduzione è ben altra cosa e deve essere il più fedele possibile alla registrazione...
peace (il tutto sempre imho, non fraintendere)
eh?
scusa, pensavo tu sapessi cosa fosse un missaggio, la registrazione non c'entra nulla col missaggio e quindi con l'equalizzazione. Sono due fasi distinte della produzione.
Scusa ma hai mai fatto un missaggio? Se la risposta è negativa ti posso dire che continuando la discussione rischi di dire delle cavolate
Ultima modifica di aleroc il Mar 27 Dic 2011 - 0:03 - modificato 3 volte.
aleroc- Membro classe bronzo
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Scusate l'assenza giustificata dal post che ritengo di un certo interesse, sempre che non volga ad uno sterile scontro fra pro e contro favorevoli e contrari.flovato ha scritto:zenit ha scritto:Salve a tutti. questo 3D casca a fagiolo.
Da qualche tempo ho avuto la possibilità di ascoltare un impianto autocostruito da e di un mio carissimo amico.
i.
Magari se ci dai qualche dettaglio sull'impianto del tuo amico riusciamo a capire meglio.
Cosa si era autocostruito, tutto, solo i diffusori ?.
L'impianto è interamente autocostruito ampli e pre a valvole casse da stand due vie.
La cosa particolare è che cambiando ampificatore, ad es. con un S.S. da macchina, rimane la stessa riproduzione.
Per aggiungere qualche elemento: il dettaglio è come se sentissi la musica in cuffia ma con la scena ampia, profonda ed avvolgente; sto parlando di volumi di ascolto assolutamente moderati.
La mia opinione, modesta, è che, fermo restando una questione di gusti personali che chiaramente non possono essere oggetto di valutazioni, entrambe le tipologie di casse sono "fedeli" alla realtà; come ho già detto è come se il punto di ascolto dello spettatore sia diverso, è innegabile che chi si trova in prima fila abbia una percezione della riproduzione musicale diversa da hi, invece, siede al centro della platea o all'ultima fila.
Quello che viene fatto live dagli ingegneri del suono non è quello di alterare questa o quella frequenza bensì quella di ottimizzare la riproduzione musicale amplificata al fine di consentire un ascolto gradevole nell'ambiente (stadio, teatro, anfiteatro, piazze, pub ecc.)
per la cronaca: il brano ALLUCINANTE è quello dei "Musica nuda" un duetto italiano contrabasso e voce entrambi da paura. STRCONSIGLIATO!
zenit- Membro di riguardo
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
ma !!!veramente ahahahaaahhhh!!!aleroc ha scritto:
eh?
scusa, pensavo tu sapessi cosa fosse un missaggio, la registrazione non c'entra nulla col missaggio e quindi con l'equalizzazione.
Scusa ma ne hai mai fatto uno? Se la risposta è negativa ti posso dire che continuando la discussione rischi di dire delle cavolate
sotto una certa non mi abbasso... buon missaggio!
...alessio...- Affezionato
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
...alessio... ha scritto:ma !!!veramente ahahahaaahhhh!!!aleroc ha scritto:
eh?
scusa, pensavo tu sapessi cosa fosse un missaggio, la registrazione non c'entra nulla col missaggio e quindi con l'equalizzazione.
Scusa ma ne hai mai fatto uno? Se la risposta è negativa ti posso dire che continuando la discussione rischi di dire delle cavolate
sotto una certa non mi abbasso... buon missaggio!
ahahahahahahahahahahahahahahahahah ...
...
...
...
.
P.S. non ti abbassare va'
ma LOL
aleroc- Membro classe bronzo
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
ma perchè arrivare sempre ad un "io ne so più di te, tu ne sai meno di me ecc ecc......" non lo capirò mai.......e questo capita su tutti i forum (anche sul mio r-series).
Una delle differenze tra monitor e diffusori acustici hi fi è scritta quì:
http://www.bellusmusic.com/howto/amplificazione-mixer/DIFFERENZE_TRA_DIFFUSORI_ACUSTICI_E_MONITOR_DA_STUDIO.pdf
ed è proprio questo che non capisco, un diffusore tendente al piatto non è più fedele?
che poi un diffusore hi fi "colorato" piaccia di più è un altra questione, ma per quanto riguarda la fedeltà della registrazione?
Una delle differenze tra monitor e diffusori acustici hi fi è scritta quì:
http://www.bellusmusic.com/howto/amplificazione-mixer/DIFFERENZE_TRA_DIFFUSORI_ACUSTICI_E_MONITOR_DA_STUDIO.pdf
ed è proprio questo che non capisco, un diffusore tendente al piatto non è più fedele?
che poi un diffusore hi fi "colorato" piaccia di più è un altra questione, ma per quanto riguarda la fedeltà della registrazione?
globe81- Affezionato
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
globe81 ha scritto:
http://www.bellusmusic.com/howto/amplificazione-mixer/DIFFERENZE_TRA_DIFFUSORI_ACUSTICI_E_MONITOR_DA_STUDIO.pdf
Questo articolo è la sintesi di tutto il 3D ma mi piace sottolineare un particolare.
Oltre alla risposta in frequenza tendente al piatto c'è da considerare che noi umani abbiamo bisogno di riferimenti fissi.
Un metro, un litro, un minuto, sono stati definiti per avere termini di paragone comuni.
Quando leggo <<Le Yamaha NS 10 sono diventati uno standard mondiale perché i brani ascoltati avevano tutti la stessa sonorità>> significa più o meno la stessa cosa.
E' stato stabilito uno standard di riferimento acustico.
Lo standard serve come riferimento ma non significa assolutamente che sia il migliore per la riproduzione.
Il nostro apparato acustico non recepisce "fedelmente" le frequenze, ha dei cali notevoli.
Non a caso quando utilizzavo gli equalizzatori la curva era sempre allo stesso modo... aumento basse e alte, diminuzione medie.
Potete provare anche con i Player digitali, quasi tutti hanno un equalizzatore (Foobar,PureMusic,iTunes) e tutti nelle configurazioni preset enfatizzano più o meno con la stessa curva.
(Finita la prova togliete tutto, gli equalizzatori digitali e pure il controllo del volume sono da evitare come la peste )
Questo è maggiormente chiaro a basso volume, infatti negli anni 80 quasi tutti gli integrati (Pioneer tra tutti) avevano il tasto "Loudness" da inserire per ascolti a basso volume.
Ultima modifica di flovato il Mar 27 Dic 2011 - 10:56 - modificato 1 volta.
flovato- UTENTE BANNATO
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
globe81 ha scritto:ma perchè arrivare sempre ad un "io ne so più di te, tu ne sai meno di me ecc ecc......" non lo capirò mai.......e questo capita su tutti i forum (anche sul mio r-series).
Una delle differenze tra monitor e diffusori acustici hi fi è scritta quì:
http://www.bellusmusic.com/howto/amplificazione-mixer/DIFFERENZE_TRA_DIFFUSORI_ACUSTICI_E_MONITOR_DA_STUDIO.pdf
ed è proprio questo che non capisco, un diffusore tendente al piatto non è più fedele?
che poi un diffusore hi fi "colorato" piaccia di più è un altra questione, ma per quanto riguarda la fedeltà della registrazione?
si ma anche le elettroniche hanno le loro risposte in frequenza.. non sono tutti piatti piatti... per riprodurre 100% è impossibile, anche perchè quando registri qualcosa dal microfono vai a perdere o guadagnare frequenze per la caratteristica del microfono...
se bisogna star dietro a tutto non ci si gode piu niente..
PiHeich- Membro di riguardo
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consigli?
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
PiHeich ha scritto:globe81 ha scritto:ma perchè arrivare sempre ad un "io ne so più di te, tu ne sai meno di me ecc ecc......" non lo capirò mai.......e questo capita su tutti i forum (anche sul mio r-series).
Una delle differenze tra monitor e diffusori acustici hi fi è scritta quì:
http://www.bellusmusic.com/howto/amplificazione-mixer/DIFFERENZE_TRA_DIFFUSORI_ACUSTICI_E_MONITOR_DA_STUDIO.pdf
ed è proprio questo che non capisco, un diffusore tendente al piatto non è più fedele?
che poi un diffusore hi fi "colorato" piaccia di più è un altra questione, ma per quanto riguarda la fedeltà della registrazione?
si ma anche le elettroniche hanno le loro risposte in frequenza.. non sono tutti piatti piatti... per riprodurre 100% è impossibile, anche perchè quando registri qualcosa dal microfono vai a perdere o guadagnare frequenze per la caratteristica del microfono...
se bisogna star dietro a tutto non ci si gode piu niente..
queste sono sicuramente sante parole, era un inizio quello dei diffusori....
globe81- Affezionato
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
globe81 ha scritto:PiHeich ha scritto:globe81 ha scritto:ma perchè arrivare sempre ad un "io ne so più di te, tu ne sai meno di me ecc ecc......" non lo capirò mai.......e questo capita su tutti i forum (anche sul mio r-series).
Una delle differenze tra monitor e diffusori acustici hi fi è scritta quì:
http://www.bellusmusic.com/howto/amplificazione-mixer/DIFFERENZE_TRA_DIFFUSORI_ACUSTICI_E_MONITOR_DA_STUDIO.pdf
ed è proprio questo che non capisco, un diffusore tendente al piatto non è più fedele?
che poi un diffusore hi fi "colorato" piaccia di più è un altra questione, ma per quanto riguarda la fedeltà della registrazione?
si ma anche le elettroniche hanno le loro risposte in frequenza.. non sono tutti piatti piatti... per riprodurre 100% è impossibile, anche perchè quando registri qualcosa dal microfono vai a perdere o guadagnare frequenze per la caratteristica del microfono...
se bisogna star dietro a tutto non ci si gode piu niente..
queste sono sicuramente sante parole, era un inizio quello dei diffusori....
te lo dico soltanto perchè sono costretto a fare misure su operazionali e filtri biquadratici... e vedo di persona anche spostandomi di 10Hz che cambia sia la tensione in ingresso che quella d'uscita.. ed è pallosissimo aggiustare sempre la tensione in ingresso xD
PiHeich- Membro di riguardo
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consigli?
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
alla fine ci ha salvato un rivenditore ....
no davvero, mi hai proprio frainteso, il mio non era un discorso tipo "ne so di +"....assolutamente no.
quello che volevo dirti è che ogni diffusore che si rispetti deve avere una risposta omogenea, le colorazioni esistono ma siamo gia fuori dal mondo hi-fi (hi-fi non sono i compattoni, gli home teathre, ecc).
nel mio studiolo utillizzo una coppia di krk che ad uso nearfield sono una bomba per quello che costano, ma certo l'ascolto risusta inferiore a quello che mi godo a casa davanti alle kef, e non perchè le kef colorino o manipolino le freq., ma solo perchè le krk sono prive di dinamica, il wooferino da 5 fa quello che può... si cambia di brutto se l'ascolto si esegue con grandi monitor...molte tannoy nascono come monitor e negli anni si sono fatte strada nel mondo hi-fi guadagnandosi la loro fetta.
sono due cose differenti, per usi differenti....è come voler paragonare un lettore cd con un cdj da dj....perchè farlo?sono entrambi lettori ma servono a persone ed usi differenti.
ripeto per l'ennesima volta: IMHO (In My "H-ignoble" Opinion)
no davvero, mi hai proprio frainteso, il mio non era un discorso tipo "ne so di +"....assolutamente no.
quello che volevo dirti è che ogni diffusore che si rispetti deve avere una risposta omogenea, le colorazioni esistono ma siamo gia fuori dal mondo hi-fi (hi-fi non sono i compattoni, gli home teathre, ecc).
nel mio studiolo utillizzo una coppia di krk che ad uso nearfield sono una bomba per quello che costano, ma certo l'ascolto risusta inferiore a quello che mi godo a casa davanti alle kef, e non perchè le kef colorino o manipolino le freq., ma solo perchè le krk sono prive di dinamica, il wooferino da 5 fa quello che può... si cambia di brutto se l'ascolto si esegue con grandi monitor...molte tannoy nascono come monitor e negli anni si sono fatte strada nel mondo hi-fi guadagnandosi la loro fetta.
sono due cose differenti, per usi differenti....è come voler paragonare un lettore cd con un cdj da dj....perchè farlo?sono entrambi lettori ma servono a persone ed usi differenti.
ripeto per l'ennesima volta: IMHO (In My "H-ignoble" Opinion)
...alessio...- Affezionato
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
se come si evince da questa discussione, i monitor non hanno nulla di speciale, anzi sono chiuse in un ambito molto ristretto d'uso, cosa hanno di speciale
queste LS3/5a per aver una fama cosi alta....
queste LS3/5a per aver una fama cosi alta....
arcidruido- Affezionato
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Impianto : hc505 h09.1 f126e xv-z200e de-585 a9211 t2024 , ho perso filo sigla eccecc
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
arcidruido ha scritto:se come si evince da questa discussione, i monitor non hanno nulla di speciale, anzi sono chiuse in un ambito molto ristretto d'uso, cosa hanno di speciale
queste LS3/5a per aver una fama cosi alta....
Non tutte le ciambelle riescono col buco (bass reflex )
Nel senso che é probabile che nel tentativo di progettare dei diffusori monitor siano usciti per sbaglio dei diffusori home.... e che diffusori.
Di speciale hanno che non sono proprio facili da pilotare (alla faccia del loro piccolo litraggio) ma in compenso restituiscono un suono delizioso, un basso tutto sommato credibile e se li posizioni all'altezza giusta la scena é uno spettacolo, senza parlare della loro innata musicalità.
flovato- UTENTE BANNATO
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
flovato ha scritto:globe81 ha scritto:Ragazzi mi dite la differenza tra diffusori hi fi e diffusori usati come monito per studi di registrazione come potrebbero essere le yamaha hs80M?
Pregi e difetti?
Ciao é molto sempiice e la questione é indipendente dal prezzo.
[cut]
Ti ringrazio pure io per la spiegazione, sei stato chiarissimo
Ultima modifica di slystoner il Mer 28 Dic 2011 - 10:04 - modificato 1 volta.
slystoner- Interessato
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Località : Trento
Occupazione/Hobby : occupare banda, Debian, shell scripting
Impianto : voyage mpd + ODAC + T-Preamp TCC TC-754 + Dayton DTA-100a + Triangle Comete 202
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
slystoner ha scritto:Ti ringrazio pure per la spiegazione, sei stato chiarissimo
Sarò stato ispirato dal panettone con la crema chantilly.
flovato- UTENTE BANNATO
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Impianto : (non specificato)
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Due o tre contributi dovuti alla mia esperienza in studio di registrazione.
I monitor da studio aiutano il sound engineer ed il produttore artistico a capire cosa si sta registrando.
Lungo molti decenni si è sempre arrivati ad usare sistemi di altoparlanti estremamente "rivelatori e dettagliati", detti anche "radiografanti".
Fino al punto di ottenere aggeggi che provocano una fatica d'ascolto pazzesca: ricordo negli anni 80 un detestabile monitor JBL (detto familiarmente quello con le tette per una strana forma della lente acustica davanti ai tweeter).
C'è poco da fare: per capire se il pre attaccato alla 12 corde elettrica fa il suo dovere (amplifica e non distorce) è preferibile un monitor dal suono moooolto tirato sugli acuti, freddissimo, veloce ma non esteso sui bassi (a meno di registrare un'orchestra la banda che conta parte da 50 Hertz) che possa definire in modo chiaro se ciò che si registra va bene o no.
Dopo aver messo giù più piste, si tratta poi ogni singola pista cercando di dare una caratterizzazione forte ad ogni strumento (che altrimenti si perderebbe nel mix).
Qua si va pesante di compressione e di equalizzazione, ed anche qui monitor "radiografanti" aiutano assai.
Da notare che tra "channel strip" del mixer, cavetteria, aggeggi vari (effetti del chitarrista), finali pro dello studio, tutto è molto lontano dalle nostre care manie audiofile.
Quando i musicisti hanno finito, si parte con il mix, e qui succede di tutto.
Sì perchè il produttore esecutivo (quello che anticipa i denari) vuole che il mix finale suoni "bene" su tutti i media possibili (tv, radio, autoradio, PC, iPOD, ecc. ecc.).
E quindi capita nel 99% delle produzioni che si faccia un mix che privilegi una riproduzione per niente hifi!
E quindi compressioni da paura, taglio degli estremi banda, equalizzazione per copiare il suono delle band più in voga in quel momento.
Nefandezze di ogni specie.
Al punto che si usano anche altoparlanti monitor STUDIATI APPOSTA PER SUONARE DIMMMMERDAAAAAA.
Le mitiche Auratone simulano un monobanda da compattone anni 80.
Oppure le Yamaha NS-10Pro perchè erano una buona approssimazione di un sistema commerciale medio.
Siccome avevano un tweeter un filino aggressivo (per me indecente) andava di moda mettere un velo di carta igienica davanti (lo aveva fatto no so chi e se lo facevi dichiaravi di essere anche tu un figo pazzesco...)
Arrivo al dunque: poche produzioni rock-pop (ed oggigiorno sempre meno) si pongono come target quello di suonare bene!
Confrontate un CD dei RedHotChiliPepper, gruppo odierno artisticamente rispettabile, con un qualsiasi CD dei PinkFloyd.
Compressione pazzesca, equalizzazione da codice penale, effetti a mani basse di cattivo gusto.
Un prodotto commercialmente ineccepibile (ottimi brani, ottime vendite), ma inascoltabile secondo i nostri criteri audiofili.
Questo è i lmotivo per cui in genere si ascolta "meglio" il jazz acustico e la classica, oppure la voce femminile.
Lì il producer vuole un suono "dolce ed ammaliante" anche oggigiorno.
Poi nella storia alcuni monitor ebbero fama di ottima riproduzione.
A me le Dynaudio attive con il mitico tweeter D28 piacciono molto, anche in versione "near field".
Alcune Genelec, ed anche alcune KRK non sono niente male.
Oggi vanno di moda attive, cosicchè il finale ed il crossover lavorino bene insieme.
Le BBC LS3/5A erano minimonitor costruiti su specifica della BBC per suonare bene in studi mobili (piccole, controllatissime, poco efficienti ma deliziose nella timbrica)
Ricordo le mitiche ESB 7/06 fare mostra di sè in uno studio RAI durante le registrazioni dal vivo del programma "Doc" diretto da Renzo Arbore e Gegè Telesforo.
La leggenda riporta che Pat Metheny ascoltando il suo gruppo registrato, chiese cosa fossero e se ne comprò un paio...
Suonavano da Dio!
Forse capirete che avendo scopi completamente diversi, i monitor da studio possono essere molto diversi dai vostri amati sistemi hi-fi.
Poi vale la regola: se suona benissimo è probabile che suoni bene in ogni ambito, ma non è detto...
I monitor da studio aiutano il sound engineer ed il produttore artistico a capire cosa si sta registrando.
Lungo molti decenni si è sempre arrivati ad usare sistemi di altoparlanti estremamente "rivelatori e dettagliati", detti anche "radiografanti".
Fino al punto di ottenere aggeggi che provocano una fatica d'ascolto pazzesca: ricordo negli anni 80 un detestabile monitor JBL (detto familiarmente quello con le tette per una strana forma della lente acustica davanti ai tweeter).
C'è poco da fare: per capire se il pre attaccato alla 12 corde elettrica fa il suo dovere (amplifica e non distorce) è preferibile un monitor dal suono moooolto tirato sugli acuti, freddissimo, veloce ma non esteso sui bassi (a meno di registrare un'orchestra la banda che conta parte da 50 Hertz) che possa definire in modo chiaro se ciò che si registra va bene o no.
Dopo aver messo giù più piste, si tratta poi ogni singola pista cercando di dare una caratterizzazione forte ad ogni strumento (che altrimenti si perderebbe nel mix).
Qua si va pesante di compressione e di equalizzazione, ed anche qui monitor "radiografanti" aiutano assai.
Da notare che tra "channel strip" del mixer, cavetteria, aggeggi vari (effetti del chitarrista), finali pro dello studio, tutto è molto lontano dalle nostre care manie audiofile.
Quando i musicisti hanno finito, si parte con il mix, e qui succede di tutto.
Sì perchè il produttore esecutivo (quello che anticipa i denari) vuole che il mix finale suoni "bene" su tutti i media possibili (tv, radio, autoradio, PC, iPOD, ecc. ecc.).
E quindi capita nel 99% delle produzioni che si faccia un mix che privilegi una riproduzione per niente hifi!
E quindi compressioni da paura, taglio degli estremi banda, equalizzazione per copiare il suono delle band più in voga in quel momento.
Nefandezze di ogni specie.
Al punto che si usano anche altoparlanti monitor STUDIATI APPOSTA PER SUONARE DIMMMMERDAAAAAA.
Le mitiche Auratone simulano un monobanda da compattone anni 80.
Oppure le Yamaha NS-10Pro perchè erano una buona approssimazione di un sistema commerciale medio.
Siccome avevano un tweeter un filino aggressivo (per me indecente) andava di moda mettere un velo di carta igienica davanti (lo aveva fatto no so chi e se lo facevi dichiaravi di essere anche tu un figo pazzesco...)
Arrivo al dunque: poche produzioni rock-pop (ed oggigiorno sempre meno) si pongono come target quello di suonare bene!
Confrontate un CD dei RedHotChiliPepper, gruppo odierno artisticamente rispettabile, con un qualsiasi CD dei PinkFloyd.
Compressione pazzesca, equalizzazione da codice penale, effetti a mani basse di cattivo gusto.
Un prodotto commercialmente ineccepibile (ottimi brani, ottime vendite), ma inascoltabile secondo i nostri criteri audiofili.
Questo è i lmotivo per cui in genere si ascolta "meglio" il jazz acustico e la classica, oppure la voce femminile.
Lì il producer vuole un suono "dolce ed ammaliante" anche oggigiorno.
Poi nella storia alcuni monitor ebbero fama di ottima riproduzione.
A me le Dynaudio attive con il mitico tweeter D28 piacciono molto, anche in versione "near field".
Alcune Genelec, ed anche alcune KRK non sono niente male.
Oggi vanno di moda attive, cosicchè il finale ed il crossover lavorino bene insieme.
Le BBC LS3/5A erano minimonitor costruiti su specifica della BBC per suonare bene in studi mobili (piccole, controllatissime, poco efficienti ma deliziose nella timbrica)
Ricordo le mitiche ESB 7/06 fare mostra di sè in uno studio RAI durante le registrazioni dal vivo del programma "Doc" diretto da Renzo Arbore e Gegè Telesforo.
La leggenda riporta che Pat Metheny ascoltando il suo gruppo registrato, chiese cosa fossero e se ne comprò un paio...
Suonavano da Dio!
Forse capirete che avendo scopi completamente diversi, i monitor da studio possono essere molto diversi dai vostri amati sistemi hi-fi.
Poi vale la regola: se suona benissimo è probabile che suoni bene in ogni ambito, ma non è detto...
furio- Membro di riguardo
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Eggià, dovrò proprio aggiungere un sub con i contro alle mie vecchie Tannoy.furio ha scritto:...è preferibile un monitor dal suono moooolto tirato sugli acuti, freddissimo, veloce ma non esteso sui bassi (a meno di registrare un'orchestra la banda che conta parte da 50 Hertz) che possa definire in modo chiaro se ciò che si registra va bene o no.
Alessandro LXIV- Membro classe oro
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Una lettura fantastica furio, grazie del prezioso contributo
Tra l'altro hai confermato una cosa che ebbi intuito tempo fa che scrissi in un thread dove si parlava del significato dell'hi-fi facendo notare proprio ciò che tu hai detto, ovvero che le tracce odierne vengono già equalizzate all'origine per suonare bene su tutti gli impianti, quindi parlare di hi-fi come riproduzione fedele della traccia non ha molto senso
il thread col mio messaggio è questo (eventualmente, se ti può interessare, continuiamo là https://www.tforumhifi.com/t22011p60-son-tornati-i-vinili-anche-per-il-grande-pubblico#353123
Tra l'altro hai confermato una cosa che ebbi intuito tempo fa che scrissi in un thread dove si parlava del significato dell'hi-fi facendo notare proprio ciò che tu hai detto, ovvero che le tracce odierne vengono già equalizzate all'origine per suonare bene su tutti gli impianti, quindi parlare di hi-fi come riproduzione fedele della traccia non ha molto senso
il thread col mio messaggio è questo (eventualmente, se ti può interessare, continuiamo là https://www.tforumhifi.com/t22011p60-son-tornati-i-vinili-anche-per-il-grande-pubblico#353123
donluca- Membro classe argento
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Provincia : Roma
Occupazione/Hobby : Visionario informatico
Impianto :- Spoiler:
- Impianto principale:
Lettore SACD/DVDA: Yamaha S2700
Giradischi: Pro-ject Debut Carbon
Testina: Ortofon Super OM40
Pre Phono: NVA Phono 1
Pre-Amplificatore: Eden Passive Preamplifier
Finale: Advance Acoustics MAA406
Diffusori: Castle Conway 3 (moddati con dadi ciechi)
Impianto in camera:
Sorgente: iMac 27"
DAC: T.C. electronic Desktop Konnekt 6 (da moddare)
Giradischi: Rotel RP-900
Testina: Ortofon 2M Red
Pre Phono: Cambridge P540
Amplificatori: troppi (attualmente Sansui AU-217 II, rigenerato, da moddare)
Diffusori: Quad L-ite (da cambiare)
Amplificatore cuffie: Perreaux SXH2
Cuffie: HiFiMan HE-400, AKG K601, Creative Aurvana Live!, Xears XE200Pro, AKG Q460
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Donluca,
dipende moltissimo dalla produzione.
Per la classica ed il jazz è possibile che qualcuno degli operatori ami un suono molto pulito, il più possibile acustico e vicino alla realtà.
In quel caso le nostre manie puriste sono comuni a chi lavora in studio.
In ambito pop e rock è quasi impossibile.
Non sottovaluterei inoltre, come nefandezze assortite, le unità di riverberazione digitali.
Dagli anni '50 ad oggi si è praticamente annulllato il volume degli studi dove si registra. Nel senso dei metri cubi.
Tra i '50 ed i '60 si usava comunemente il riverbero naturale della sala dove avveniva la ripresa.
Ricordo qui il mitico studio 1 di AbbeyRoad (guardati i video che raccontano la registrazione di Peter Gabriel, New Blood, di tre mesi fa...)
Ho recentemente ascoltato un master di BuddyHolly registrato in un teatro vuoto a NewYork, da brivido.
Dove la sala è invece 4 metri quadri di pavimento è ovvio che si porta il jack di ogni strumento direttamente nel mixer e si introduce un riverbero digitale per ogni traccia.
Alla fine è un guazzabuglio di diverse ambientazioni con interagire di fasi e controfasi da paura (leggasi: suona mediamente da schifo).
Se ascolti il CD "Body and Soul" di JoeJackson capisci quello che voglio dire.
Lì si è usata una loggia massonica con il soffitto a botte, pur usando il multipista si è registrato dal vivo, tutti insieme, senza riverberi artificiali, usando l'eco dei mattoni nudi.
Beh il risultato è ottimo: molto più hi-fi che ogni realizzazione commerciale.
Altra nefandezza usata molto nella classica anni '70 ed '80: la ripresa con 50 microfoni.
Per scovare il tintinnio dei triangoli o lo scucchiaiare dei coperchietti del flauto si andava a riprendere tutto da vicino per poi mixare.
Un pateracchio di suono impastato, pieno di particolari, ma senza il respiro della grande orchestra.
Quelle che chiamo nefandezze, sono trucchi talvolta leciti ed onorevoli, che possono anche funzionare bene se limitati ed usati con giudizio.
Ma che comunque allontanano la percezione hi-fi della ripresa nuda e cruda.
Hai mai ascoltato una ripresa con due microfoni "old school" come i Neumann di una voce e chitarra acustica?
Così alla "buona la prima": c'è da sbavare dal piacere...
Però è poco commerciale ed allora non si fa!
dipende moltissimo dalla produzione.
Per la classica ed il jazz è possibile che qualcuno degli operatori ami un suono molto pulito, il più possibile acustico e vicino alla realtà.
In quel caso le nostre manie puriste sono comuni a chi lavora in studio.
In ambito pop e rock è quasi impossibile.
Non sottovaluterei inoltre, come nefandezze assortite, le unità di riverberazione digitali.
Dagli anni '50 ad oggi si è praticamente annulllato il volume degli studi dove si registra. Nel senso dei metri cubi.
Tra i '50 ed i '60 si usava comunemente il riverbero naturale della sala dove avveniva la ripresa.
Ricordo qui il mitico studio 1 di AbbeyRoad (guardati i video che raccontano la registrazione di Peter Gabriel, New Blood, di tre mesi fa...)
Ho recentemente ascoltato un master di BuddyHolly registrato in un teatro vuoto a NewYork, da brivido.
Dove la sala è invece 4 metri quadri di pavimento è ovvio che si porta il jack di ogni strumento direttamente nel mixer e si introduce un riverbero digitale per ogni traccia.
Alla fine è un guazzabuglio di diverse ambientazioni con interagire di fasi e controfasi da paura (leggasi: suona mediamente da schifo).
Se ascolti il CD "Body and Soul" di JoeJackson capisci quello che voglio dire.
Lì si è usata una loggia massonica con il soffitto a botte, pur usando il multipista si è registrato dal vivo, tutti insieme, senza riverberi artificiali, usando l'eco dei mattoni nudi.
Beh il risultato è ottimo: molto più hi-fi che ogni realizzazione commerciale.
Altra nefandezza usata molto nella classica anni '70 ed '80: la ripresa con 50 microfoni.
Per scovare il tintinnio dei triangoli o lo scucchiaiare dei coperchietti del flauto si andava a riprendere tutto da vicino per poi mixare.
Un pateracchio di suono impastato, pieno di particolari, ma senza il respiro della grande orchestra.
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Ma che comunque allontanano la percezione hi-fi della ripresa nuda e cruda.
Hai mai ascoltato una ripresa con due microfoni "old school" come i Neumann di una voce e chitarra acustica?
Così alla "buona la prima": c'è da sbavare dal piacere...
Però è poco commerciale ed allora non si fa!
furio- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 22.10.11
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Località : Torino
Provincia : TO
Occupazione/Hobby : Ateo praticante / rockettaro impenitente
Impianto : HTPC, Oppo BDP-105, Thorens TD 145MK11,
braccio Grace, pick-up Fideliry Research FR-1 MKII;
Pre monotriodo, finale con Hypex NC400;
Denon AVR3808; Casse tre vie autocostruite
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
bell'intervento
aleroc- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 15.09.10
Numero di messaggi : 1203
Provincia : LU
Impianto : Amplificatore X + Casse Y
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Calcola che non sapevo minimamente tutte queste cose e sono veramente interessantissime... sei una autentica miniera di informazioni e fosse per me ti spremerei come un limone perchè a leggere/ascoltare queste cose rimango a bocca aperta
donluca- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 07.11.11
Numero di messaggi : 3782
Località : Roma
Provincia : Roma
Occupazione/Hobby : Visionario informatico
Impianto :- Spoiler:
- Impianto principale:
Lettore SACD/DVDA: Yamaha S2700
Giradischi: Pro-ject Debut Carbon
Testina: Ortofon Super OM40
Pre Phono: NVA Phono 1
Pre-Amplificatore: Eden Passive Preamplifier
Finale: Advance Acoustics MAA406
Diffusori: Castle Conway 3 (moddati con dadi ciechi)
Impianto in camera:
Sorgente: iMac 27"
DAC: T.C. electronic Desktop Konnekt 6 (da moddare)
Giradischi: Rotel RP-900
Testina: Ortofon 2M Red
Pre Phono: Cambridge P540
Amplificatori: troppi (attualmente Sansui AU-217 II, rigenerato, da moddare)
Diffusori: Quad L-ite (da cambiare)
Amplificatore cuffie: Perreaux SXH2
Cuffie: HiFiMan HE-400, AKG K601, Creative Aurvana Live!, Xears XE200Pro, AKG Q460
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Quotoaleroc ha scritto:bell'intervento
pallapippo- Membro classe oro
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Numero di messaggi : 5514
Provincia : Pistoia (Montecatini Terme)
Impianto :- Spoiler:
- Sorgenti:
cdp: Advance Acoustic MCD 203, modificato (con GE Jan 5751)
giradischi: Pioneer PL-112D; testina: Audio-Techica AT95 EB;
liquida:Asus Eee PC 1001PX; software: wtfplay; cavo usb: Audioquest Cinnamon;dac: SMSL M7;
pre: Yaqin MS-12B modificato da MaurArte (valvole Mullard CV4003 KB/D e Tungsol 12AX7)
finale: Connexelectronic TA3020 V2a con alimentatore A1000SMPS, il tutto modificato ed assemblato da Vincenzo;
casse: Sonus Faber "Concerto" Grand Piano.
cavi segnale: XLR ---> RCA by Vincenzo; Mogami "Stentor";
cavi potenza: Transparent HP 14-4 (biwiring)
cavi alimentazione: by Vincenzo; by bobby052cavihifi; A.V.A.
distr. di rete: by bobby052cavihifi.
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Ecco perchè non ho mai comprato una web-cam, si vedrebbe che sto arrossendo...
furio- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 22.10.11
Numero di messaggi : 662
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Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Chissa come è stato registrato Wish You Were Here, l'assolo di chitarra è così tridimensionale che pare di avere Gilmour li davanti tra le casse.
Alessandro LXIV- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 29.04.09
Numero di messaggi : 5173
Impianto :
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
Alessandro LXIV ha scritto:Chissa come è stato registrato Wish You Were Here, l'assolo di chitarra è così tridimensionale che pare di avere Gilmour li davanti tra le casse.
secondo me è anche merito degli effetti applicati da Gilmour
aleroc- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 15.09.10
Numero di messaggi : 1203
Provincia : LU
Impianto : Amplificatore X + Casse Y
Re: Differenza diffusori hi fi e monitor studio
In che versione?
Ho appena comprato il SACD ma non l'ho degnato di un ascolto serio.
Ci starebbe anche il file 24-96 rippato fuori dal blu-ray della Immersion Edition.
Mi piacerebbe assai sapere cosa hanno fatto: copia del master o remix delle singole tracce...?
In genere Gilmour usa un mare di effetti, ma con mucho gusto.
Lavora con un artigiano che si chiama Pete Cornish, glieli fa su commissione (e costano un botto...)
http://www.petecornish.co.uk
Li ho provati: mooooooolto fighi.
Ho appena comprato il SACD ma non l'ho degnato di un ascolto serio.
Ci starebbe anche il file 24-96 rippato fuori dal blu-ray della Immersion Edition.
Mi piacerebbe assai sapere cosa hanno fatto: copia del master o remix delle singole tracce...?
In genere Gilmour usa un mare di effetti, ma con mucho gusto.
Lavora con un artigiano che si chiama Pete Cornish, glieli fa su commissione (e costano un botto...)
http://www.petecornish.co.uk
Li ho provati: mooooooolto fighi.
Ultima modifica di furio il Mer 28 Dic 2011 - 15:23 - modificato 1 volta.
furio- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 22.10.11
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