Multiamplificazione attiva: la grande incognita
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Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Un immagine vale più di mille parole. Ma poi arriveranno anche quelle
Cominciamo quindi con un disegno:
Il disegno è uno schema logico (quindi non esaustivo di tutti gli aspetti e dettagli) e raffigura la metà sinistra di un ipotetico impianto in multiamplificazione.
Partiamo dal lato sinistro, c'è un diffusore diviso in due sezioni: alti e bassi.
Ogni sezione è pilotata da un amplificatore dedicato. In figura ho indicato un TA2024 per la sezione alti e un TA2020 per i bassi, ma è solo indicativo, tanto per scrivere qualcosa (potrebbero essere due ampli uguali, oppure si potrebbe pensare a un gainclone per i bassi... ci si può sbizzarrire a piacere).
Ciascuna sezione è a sua volta divisa in due sottosezioni, anche qui la rappresentazione in figura è solo indicativa, ho disegnato 3 altoparlanti per ogni sottosezione degli alti e 2 per ogni sottosezione bassi, ma si può anche ridurre in numero di altoparlanti a uno per sottosezione.
Ogni sottosezione è pilotata da un canale dell'ampli dedicato alla propria sezione.
R(A), L(A): canali destro e sinistro dell'ampli degli Alti
R(B), L(B): canali destro e sinistro dell'ampli dei Bassi
Con una configurazione simile, con gli amplificatori indicati si avrebbe una potenza massima teorica disponibile di 15+15 Watt per gli alti e 20+20 Watt per i bassi, su 4 Ohm. Teorici.
In totale una settantina di Watt. Teorici.
Teorici, ma per diffusore
Tornando al disegno, andando verso destra, dopo gli amplifcatori, si trova "X" e alla sua destra la sorgente (o un preampli?).
"X" è la grande incognita. Almeno per me
Nel senso che io lo vedo come un crossover attivo... ma mi fermo qui, non ho le idee tanto chiare su come realizzarlo.
Mi sembra già di sentire in lontananza il suggerimento "miniDSP... miniDSP..."
Ci ho pensato, ci ho pensato... ma prima di andare di miniDSP volevo esplorare altre strade.
E per questo chiedo i vostri consigli e suggerimenti: come si può realizzare un crossover attivo?
Io vedo due strade, se ce ne sono altre fatemi sapere, sono tutto orecchi.
Strada DSP:
dando un'occhiata al datasheet dell'ADAU1701 (Analog Devices) usato dal miniDSP, mi sembra sovradimensionato per lo scopo. Oltre al fatto che si finirebbe per realizzare un qualcosa di analogo al miniDSP, seppure ridotto e con minori funzionalità, cosa che comporterebbe uno sforzo per me non indifferente. Sia economico che di tempo (dovrei comprare come minimo un oscilloscopio serio, e dovrei studiare parecchio). A questo punto mi converrebbe comprare sicuramente un miniDSP già bello e fatto
La strada "DSP" per il momento quindi la escluderei, a meno che qualcuno non sappia consigliarmi un DSP meno complesso dell'ADAU1701 e più semplice da utilizzare per la creazione di crossover attivi.
Strada OpAmp:
cercando in giro si trova diverso materiale sui filtri passa basso, passa alto, ecc... realizzati con amplificatori operazionali.
E qui adesso mi scappa una mitragliata di domande
E' una strada percorribile? Si possono ottenere buoni risultati? Ci sono controindicazioni? Nel caso, quali operazionali consigliereste? Sapreste indicarmi qualche buona fonte di informazioni in rete? Qualche progetto? Problemi in cui è facile inciampare? A cosa devo stare attento?
Ci sono altre alternative per risolvere la grande incognita "X"?
Cominciamo quindi con un disegno:
Il disegno è uno schema logico (quindi non esaustivo di tutti gli aspetti e dettagli) e raffigura la metà sinistra di un ipotetico impianto in multiamplificazione.
Partiamo dal lato sinistro, c'è un diffusore diviso in due sezioni: alti e bassi.
Ogni sezione è pilotata da un amplificatore dedicato. In figura ho indicato un TA2024 per la sezione alti e un TA2020 per i bassi, ma è solo indicativo, tanto per scrivere qualcosa (potrebbero essere due ampli uguali, oppure si potrebbe pensare a un gainclone per i bassi... ci si può sbizzarrire a piacere).
Ciascuna sezione è a sua volta divisa in due sottosezioni, anche qui la rappresentazione in figura è solo indicativa, ho disegnato 3 altoparlanti per ogni sottosezione degli alti e 2 per ogni sottosezione bassi, ma si può anche ridurre in numero di altoparlanti a uno per sottosezione.
Ogni sottosezione è pilotata da un canale dell'ampli dedicato alla propria sezione.
R(A), L(A): canali destro e sinistro dell'ampli degli Alti
R(B), L(B): canali destro e sinistro dell'ampli dei Bassi
Con una configurazione simile, con gli amplificatori indicati si avrebbe una potenza massima teorica disponibile di 15+15 Watt per gli alti e 20+20 Watt per i bassi, su 4 Ohm. Teorici.
In totale una settantina di Watt. Teorici.
Teorici, ma per diffusore
Tornando al disegno, andando verso destra, dopo gli amplifcatori, si trova "X" e alla sua destra la sorgente (o un preampli?).
"X" è la grande incognita. Almeno per me
Nel senso che io lo vedo come un crossover attivo... ma mi fermo qui, non ho le idee tanto chiare su come realizzarlo.
Mi sembra già di sentire in lontananza il suggerimento "miniDSP... miniDSP..."
Ci ho pensato, ci ho pensato... ma prima di andare di miniDSP volevo esplorare altre strade.
E per questo chiedo i vostri consigli e suggerimenti: come si può realizzare un crossover attivo?
Io vedo due strade, se ce ne sono altre fatemi sapere, sono tutto orecchi.
Strada DSP:
dando un'occhiata al datasheet dell'ADAU1701 (Analog Devices) usato dal miniDSP, mi sembra sovradimensionato per lo scopo. Oltre al fatto che si finirebbe per realizzare un qualcosa di analogo al miniDSP, seppure ridotto e con minori funzionalità, cosa che comporterebbe uno sforzo per me non indifferente. Sia economico che di tempo (dovrei comprare come minimo un oscilloscopio serio, e dovrei studiare parecchio). A questo punto mi converrebbe comprare sicuramente un miniDSP già bello e fatto
La strada "DSP" per il momento quindi la escluderei, a meno che qualcuno non sappia consigliarmi un DSP meno complesso dell'ADAU1701 e più semplice da utilizzare per la creazione di crossover attivi.
Strada OpAmp:
cercando in giro si trova diverso materiale sui filtri passa basso, passa alto, ecc... realizzati con amplificatori operazionali.
E qui adesso mi scappa una mitragliata di domande
E' una strada percorribile? Si possono ottenere buoni risultati? Ci sono controindicazioni? Nel caso, quali operazionali consigliereste? Sapreste indicarmi qualche buona fonte di informazioni in rete? Qualche progetto? Problemi in cui è facile inciampare? A cosa devo stare attento?
Ci sono altre alternative per risolvere la grande incognita "X"?
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Se ricordo ben, Florin mi pareva che avesse parlato di crossover elettronico realizzato con gli opamp
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
E orientarsi su un crossover attivo di estrazione professionale di cui nei negozi spcializzati se ne trovano a bizzeffe anche di usati a prezzi del tutto accessibili ? Penso che potrebbe essere un'ottima soluzione visto poi le possibilità di regolazione che offrono.
arealeo- Affezionato
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Sicuramente è il modo più veloce per ottenere ottimi risultati, ma credo che switters voglia cimentarsi in una costruzione ex novo, percorso più lento e laborioso, ma che dovrebbe dare più soddisfazione...
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
fritznet ha scritto:Se ricordo ben, Florin mi pareva che avesse parlato di crossover elettronico realizzato con gli opamp
Dalla Romania,un saluto a tutti !!!
Ho costruito un crossover attivo(kit Nuova Elettronica) 7-8 anni fa,funziona benissimo perche non ha ''buchi'' in zona di incroccio (sottrazione Linkwitz-Riley).In quei tempi ho usato LM 4558,ma si possono sostituire con altri opamp migliori perche sullo stampato ci sono zoccoli.Da qualche parte sul Forum si trovano anche le foto postate da me.
Le casse acustiche si usano senza crossover e l'ampli per le basse frequenze deve avere una potenza superiore 3-4 all'ampli per le alte frequenze.
florin- Membro classe argento
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
florin ha scritto:fritznet ha scritto:Se ricordo ben, Florin mi pareva che avesse parlato di crossover elettronico realizzato con gli opamp
Dalla Romania,un saluto a tutti !!!
Ho costruito un crossover attivo(kit Nuova Elettronica) 7-8 anni fa,funziona benissimo perche non ha ''buchi'' in zona di incroccio (sottrazione Linkwitz-Riley).In quei tempi ho usato LM 4558,ma si possono sostituire con altri opamp migliori perche sullo stampato ci sono zoccoli.Da qualche parte sul Forum si trovano anche le foto postate da me.
Le casse acustiche si usano senza crossover e l'ampli per le basse frequenze deve avere una potenza superiore 3-4 all'ampli per le alte frequenze.
Ciao Florin!
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Ho un impianto multiamplificato, 3 finali per canale.
Nel mio caso la " X " tra pre e vie bassa e medioalta è costituita da un filtro passivo, condensatore in serie agli alti e resistenza e condensatore sui bassi. L'attenuazione è di 6db/ottava. All'epoca provai diverse soluzioni(ma non un DSP) questa era la soluzione più musicale, e secondo me dove si può usare è la migliore. Il terzo finale che pilota il Sub-woofer ha un filtro elettronico, che era già compreso sulla piastra dell''amp.(un Ciare YSA300).
Nel mio caso la " X " tra pre e vie bassa e medioalta è costituita da un filtro passivo, condensatore in serie agli alti e resistenza e condensatore sui bassi. L'attenuazione è di 6db/ottava. All'epoca provai diverse soluzioni(ma non un DSP) questa era la soluzione più musicale, e secondo me dove si può usare è la migliore. Il terzo finale che pilota il Sub-woofer ha un filtro elettronico, che era già compreso sulla piastra dell''amp.(un Ciare YSA300).
sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
arealeo ha scritto:E orientarsi su un crossover attivo di estrazione professionale di cui nei negozi spcializzati se ne trovano a bizzeffe anche di usati a prezzi del tutto accessibili ? Penso che potrebbe essere un'ottima soluzione visto poi le possibilità di regolazione che offrono.
fritznet ha scritto:Sicuramente è il modo più veloce per ottenere ottimi risultati, ma credo che switters voglia cimentarsi in una costruzione ex novo, percorso più lento e laborioso, ma che dovrebbe dare più soddisfazione...
Fritznet mi legge nel pensiero
Non è solo una questione di soddisfazione nel costruirsi il necessario, si tratta anche di una questione di flessibilità (e, di conseguenza, economica).
Mi spiego meglio: nel disegno i canali di uscita del crossover, quelli indicati come R(X) e L(X), per non complicare lo schema li ho rappresentati come due uscite ma in realtà ognuno è doppio, andando a finire in ingresso ai due canali destro e sinistro di uno dei due amplificatori.
Sempre per non complicare eccessivamente lo schema, il diffusore l'ho disegnato solo con due sezioni, alti e bassi, ma si potrebbe pensare anche ad una sezione medi, pilotata da un canale dell'ampli indicato come TA2020, oppure addirittura da un altro amplificatore. Quindi le uscite di X invece che 2 potrebbero diventare 3 o più. Un miniDSP, prodotto che rtengo moooolto interessante, ha però solo due canali in uscita. Per pilotare un diffusore a 3 vie ne servirebbero 3 in cascata, oppure un "miniDSP 2x8", e in entrambi i casi il costo sale sui 300$ + spedizione + dogana, per ogni diffusore...
L'autocostruzione in questo caso, pur avendo degli innegabili svantaggi rispetto all'impiego di prodotti pronti all'uso, permetterebbe una flessibilità maggiore. E probabilmente, ma su questo non ci metto la mano sul fuoco, anche un vantaggio economico.
florin ha scritto:
Dalla Romania,un saluto a tutti !!!
Ho costruito un crossover attivo(kit Nuova Elettronica) 7-8 anni fa,funziona benissimo perche non ha ''buchi'' in zona di incroccio (sottrazione Linkwitz-Riley).In quei tempi ho usato LM 4558,ma si possono sostituire con altri opamp migliori perche sullo stampato ci sono zoccoli.Da qualche parte sul Forum si trovano anche le foto postate da me.
Le casse acustiche si usano senza crossover e l'ampli per le basse frequenze deve avere una potenza superiore 3-4 all'ampli per le alte frequenze.
Ciao Florin!!!
Grazie mille per le indicazioni, proverò a cercare sul forum, e se non trovo niente, o se non capisco... posso scriverti?
Ho letto, e immaginavo, che le basse frequenze richiedono una potenza superiore agli alti, ma non immaginavo fino a tre/quattro volte... vorrà dire che i TA2020 diventeranno due per diffusore... oppure verranno sostituiti da un gainclone
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Switters ha scritto:
Ciao Florin!!!
Grazie mille per le indicazioni, proverò a cercare sul forum, e se non trovo niente, o se non capisco... posso scriverti?
Ho letto, e immaginavo, che le basse frequenze richiedono una potenza superiore agli alti, ma non immaginavo fino a tre/quattro volte... vorrà dire che i TA2020 diventeranno due per diffusore... oppure verranno sostituiti da un gainclone
Ciao,
Mi puoi scrivere quando vuoi,ma adesso ho poco tempo per Forum,meglio dopo 8 giugno quando torno in Italia.
Solo se ogni diffusore ha 2 woofer si possono usare 2 TA2020,direi meglio un Gainclone per 1(2) woofer.
florin- Membro classe argento
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
sonic63 ha scritto:Ho un impianto multiamplificato, 3 finali per canale.
Nel mio caso la " X " tra pre e vie bassa e medioalta è costituita da un filtro passivo, condensatore in serie agli alti e resistenza e condensatore sui bassi. L'attenuazione è di 6db/ottava. All'epoca provai diverse soluzioni (ma non un DSP) questa era la soluzione più musicale, e secondo me dove si può usare è la migliore. Il terzo finale che pilota il Sub-woofer ha un filtro elettronico, che era già compreso sulla piastra dell''amp.(un Ciare YSA300).
Si tratta di un crossover come quelli che si trovano nei diffusori Hai lo schema sotto mano?
Secondo te si può applicare anche tra sorgente e ampli nel caso non si utilizzi un preamplificatore?
florin ha scritto:
Ciao,
Mi puoi scrivere quando vuoi,ma adesso ho poco tempo per Forum,meglio dopo 8 giugno quando torno in Italia.
Solo se ogni diffusore ha 2 woofer si possono usare 2 TA2020,direi meglio un Gainclone per 1(2) woofer.
Immagino che tu abbia di meglio da fare
Ho fatto una ricerca ma ho trovato solo questo post dove parli di crossover di nuova elettronica
https://www.tforumhifi.com/t1972-schemi-fenice-20-e-multi-amp#24138
Continuo la ricerca...
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Questo forse può aiutare (però è 3 vie): Multi-amplification PCB with three integrated amplifiers each PCB and 24 dB/Octave Linkwitz-Riley Electronic filters.
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Dimenticavo: qualcono ha dato un'occhio al Woodpc 3 v3 ?
A parte la sezione PC, ha realizzato la multiamplificazione con un Behringer DCX 2496 e 3xTA2022...
A parte la sezione PC, ha realizzato la multiamplificazione con un Behringer DCX 2496 e 3xTA2022...
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Marco Ravich ha scritto:Questo forse può aiutare (però è 3 vie): Multi-amplification PCB with three integrated amplifiers each PCB and 24 dB/Octave Linkwitz-Riley Electronic filters.
Grazie per la segnalazione... è un progetto che mette insieme sulla stessa PCB sia il crossover che i tre amplificatori finali... qualche consiglio sugli operazionali da usare per i filtri?
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
non c'è bisogno di uno schema e' un normalissimo filtro, per la via alta il valore del condensatore(in serie al segnale) è dato dalla formula 1/2x3,14 x R x fSwitters ha scritto:sonic63 ha scritto:Ho un impianto multiamplificato, 3 finali per canale.
Nel mio caso la " X " tra pre e vie bassa e medioalta è costituita da un filtro passivo, condensatore in serie agli alti e resistenza e condensatore sui bassi. L'attenuazione è di 6db/ottava. All'epoca provai diverse soluzioni (ma non un DSP) questa era la soluzione più musicale, e secondo me dove si può usare è la migliore. Il terzo finale che pilota il Sub-woofer ha un filtro elettronico, che era già compreso sulla piastra dell''amp.(un Ciare YSA300).
Si tratta di un crossover come quelli che si trovano nei diffusori Hai lo schema sotto mano?
Secondo te si può applicare anche tra sorgente e ampli nel caso non si utilizzi un preamplificatore?
cioè : 1 diviso il doppio di 3,14 moltiplicato per l'impedenza di ingresso del finale moltiplicato per la frequenza (a -3db) scelta. E' chiaro che essendo l'impedenza di ingresso molto alta il valore del condensarore sarà di qualche migliaio di picofarad. Per il taglio passabasso le cose sono un pò più complicate, il condensatore va verso massa(la formula per il calcolo del suo valore è la stessa) ma tra condensatore è finale va messa una resistenza più o meno(fine tuning) pari al'impedenza d'ingresso del finale, nella formula il valore di R è dato dal parallelo delle due resistenze( quella d'ingresso del finale e quella che andiamo a mettere noi)
La messa a punto è un pò laboriosa, ma se gli altoparlanti te lo consentono non troverai niente di meglio suonante.
Fai bene a perseguire la strada della multiamplificazione, può portare a risultati eccellenti.
In multiamplificazione la potenza disponibile sul carico è MOLTO maggiore della somma della potenza dei singoli amplificatori. Eviti distorsione di intermodulazione e rotazioni di fase provocate da induttori e grossi condensatori dei filtri, (oltre ai molti metri di cavo di un'induttore), ogni finale vede un carico molto meno reattivo, aumentano smorzamento e risposta ai transienti, inoltre la mancanza del crossover rende disponibile più potenza agli altoparlanti.
A proposito della potenza degli amplificatori: naturalmente tutto dipende dalle tue abitudini di ascolto e dalle capacità dinamiche dei tuoi altoparlanti, è giusto il dato che ti è stato indicato di una potenza per i woofer 3-4 volte maggiore di quella per i tweeter, ma il conto è rovesciato( voglio dire : le tue esigenze di potenza devono partire dalle richieste della gamma bassa) nel senso che se usi 40 w per i woofer puoi usare 10W, e anche meno, per gli alti, (se hai 3 vie per il tweeter basta ancora meno) quindi , magari un bel finalino a valvole. Tieni conto, come già ho scritto che a parità di potenza la dinamica disponibile è molto maggiore. Comunque è preferibile usare finali, anche di diversa potenza, ma che abbiano uguale guadagno.
Io mi sono costruito i miei finali, lo schema è uguale, stessa componentistica ma diversa tensione di alimentazione e diverso numero di finali, 6 (IGBT Toshiba) per canale per la via bassa e 2 (IGBT Toshiba) per canale per i medio alti, da 400Hz in sù. Per cui sulle due vie ho diversa potenza ma uguale guadagno e uguale funzione di trasferimento.
A proposito della tua domanda circa la possibilità di usare i filtri tra sorgente e finali senza pre la mia risposta è : NO
assolutamente da scartare, il pilotaggio di due o più finali in parallelo non è affare per lo stadio di uscita di una sorgente. Anche se la sorgente avesse un'impedenza di uscita bassissima le sue capacità di pilotaggio sono comunque limitate. E poi, secondo me( e non solo) per ottenere risultati realmente validi un BUON pre è d'obbligo.
Se posso esserTi utile non hai che da chiedere.
sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
(valido per chi cita il discorso)
siete sicuri che il crossover sui diffusori (meglio, i componenti di filtro su ogni altoparlante) sia da eliminare, nel caso di multi-amp attivo, con xover a livello linea prima dei finali ?
ne so proprio poco di diffusori ma per quel poco mi risulta che l'incrocio acustico sia un concetto abbastanza slegato dall'incrocio elettrico, parte dei filtri sugli AP possono servire anche a regolarizzare certe zone bizzose dell'AP.. (vedi celle anti-risonanti) tralasciando eventuali attenuazioni L-Pad che si gestirebbero facilmente coi volumi..
ho l'impressione che se si elimina del tutto l' xover dei diffusori, il mini-DSP poi serva veramente
e anche una scheda audio + microfono, per ridare al diffusore il tipo di risposta in frequenza che aveva prima..
P.S. Buone vacanze Florin !
siete sicuri che il crossover sui diffusori (meglio, i componenti di filtro su ogni altoparlante) sia da eliminare, nel caso di multi-amp attivo, con xover a livello linea prima dei finali ?
ne so proprio poco di diffusori ma per quel poco mi risulta che l'incrocio acustico sia un concetto abbastanza slegato dall'incrocio elettrico, parte dei filtri sugli AP possono servire anche a regolarizzare certe zone bizzose dell'AP.. (vedi celle anti-risonanti) tralasciando eventuali attenuazioni L-Pad che si gestirebbero facilmente coi volumi..
ho l'impressione che se si elimina del tutto l' xover dei diffusori, il mini-DSP poi serva veramente
e anche una scheda audio + microfono, per ridare al diffusore il tipo di risposta in frequenza che aveva prima..
P.S. Buone vacanze Florin !
madqwerty- Moderatore
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
madqwerty ha scritto:(valido per chi cita il discorso)
siete sicuri che il crossover sui diffusori (meglio, i componenti di filtro su ogni altoparlante) sia da eliminare, nel caso di multi-amp attivo, con xover a livello linea prima dei finali ?
ne so proprio poco di diffusori ma per quel poco mi risulta che l'incrocio acustico sia un concetto abbastanza slegato dall'incrocio elettrico, parte dei filtri sugli AP possono servire anche a regolarizzare certe zone bizzose dell'AP.. (vedi celle anti-risonanti) tralasciando eventuali attenuazioni L-Pad che si gestirebbero facilmente coi volumi..
ho l'impressione che se si elimina del tutto l' xover dei diffusori, il mini-DSP poi serva veramente
e anche una scheda audio + microfono, per ridare al diffusore il tipo di risposta in frequenza che aveva prima..
Non fa una piega!
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Ringrazio tutti per le risposte. Appena mi è possibile cerco di capire quello che non ho capito e rispondo
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
usando dei filtri (attivi o passivi) ( nel mio caso sono passivi) tra pre e finale piuttosto che tra finale e altoparlante alcune necessità diventano inutili.
Per esempio le reti di regolarizzazione dell'impedenza( che servono a far vedere un carico costante al filtro) non servono più.
Reti di equalizzazione della risposta e/o reti di ritardo o attenuazione possono essere inserite tra finale e altoparlante anche usando un filtro a monte del finale, ma possono essere implementate, meglio, anche a monte del finale, naturalmente con un maggiore impegno progettuale, ma questo è necessario anche per il filtri"classici" (intendo tra finale e altoparlante. Secondo me l'unica differenza e che ai crossover in posizione "classica" siano "culturalmente" più abituati e maggiore è la letteratura prodotta in campo amatoriale.
Molti hanno detto(anche io lo penso, ma le mie capacità progettuali sono moooolto limitate) che tutto quello che si può fare a valle del finale si può fare MEGLIO anche a monte. Per esempio : la via medio-alta del mio sistema di diffusori è filtrata con due condensatori in serie uno, all'uscita del pre, in mica argentata da 12.000pf (vado a memoria, per essere sicuro dovrei andare a controllare,ma sono certo che questo è il valore) l'altro all'ingresso del finale, un "LECLANCE'" in carta e olio da 5.000pf.
ti rendi conto che in queste condizioni il suono è di una naturalezza e trasparenza eccellenti. A proposito, il medio-alto è un nastro RES SKY 1, che tra le altre cose ha un'impedenza totalmente resistiva, quindi l'ampli è messo in una condizione di funzionamento ideale, se avessi filtrato l'altoparlante in maniera classica avrei perso questo vantaggio. Comunque, SECONDO ME, qualsiasi altoparlante pilotato direttamente dall'amplificatore suona meglio e ha scarso bisogno di correzioni della risposta.
Per esempio le reti di regolarizzazione dell'impedenza( che servono a far vedere un carico costante al filtro) non servono più.
Reti di equalizzazione della risposta e/o reti di ritardo o attenuazione possono essere inserite tra finale e altoparlante anche usando un filtro a monte del finale, ma possono essere implementate, meglio, anche a monte del finale, naturalmente con un maggiore impegno progettuale, ma questo è necessario anche per il filtri"classici" (intendo tra finale e altoparlante. Secondo me l'unica differenza e che ai crossover in posizione "classica" siano "culturalmente" più abituati e maggiore è la letteratura prodotta in campo amatoriale.
Molti hanno detto(anche io lo penso, ma le mie capacità progettuali sono moooolto limitate) che tutto quello che si può fare a valle del finale si può fare MEGLIO anche a monte. Per esempio : la via medio-alta del mio sistema di diffusori è filtrata con due condensatori in serie uno, all'uscita del pre, in mica argentata da 12.000pf (vado a memoria, per essere sicuro dovrei andare a controllare,ma sono certo che questo è il valore) l'altro all'ingresso del finale, un "LECLANCE'" in carta e olio da 5.000pf.
ti rendi conto che in queste condizioni il suono è di una naturalezza e trasparenza eccellenti. A proposito, il medio-alto è un nastro RES SKY 1, che tra le altre cose ha un'impedenza totalmente resistiva, quindi l'ampli è messo in una condizione di funzionamento ideale, se avessi filtrato l'altoparlante in maniera classica avrei perso questo vantaggio. Comunque, SECONDO ME, qualsiasi altoparlante pilotato direttamente dall'amplificatore suona meglio e ha scarso bisogno di correzioni della risposta.
sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
non ci gioco più con te
i condensatori a risalire come i salmoni, in effetti se la passano bene
gli induttori invece son rimasti a valle? come fai con la via bassa?
i condensatori a risalire come i salmoni, in effetti se la passano bene
gli induttori invece son rimasti a valle? come fai con la via bassa?
madqwerty- Moderatore
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Caro Mad, non sei stato attentomadqwerty ha scritto:non ci gioco più con te
i condensatori a risalire come i salmoni, in effetti se la passano bene
gli induttori invece son rimasti a valle? come fai con la via bassa?
come ho già scritto, rispondendo a switters, il passa basso è formato da un condensatore verso massa seguito da una resistenza verso il finale. La formula per calcolare il condensatore è sempre la stessa solo che il valore di R (nella formula) è dato dal parallelo tra l'impedenza d'ingresso del finale e la resistenza che abbiamo messo dopo il condensatore. Il valore di questa resistenza dovrebbe teoricamente essere uguale all'impedenza d'ingresso del finale, ma il suo valore può essere variato, fino a circa la metà, variando il suo valore cambia il "Q" (il fattore di merito) del filtro.
sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
sonic63 ha scritto:
non c'è bisogno di uno schema e' un normalissimo filtro, per la via alta il valore del condensatore(in serie al segnale) è dato dalla formula 1/2x3,14 x R x f
[...]
La messa a punto è un pò laboriosa, ma se gli altoparlanti te lo consentono non troverai niente di meglio suonante.
Fai bene a perseguire la strada della multiamplificazione, può portare a risultati eccellenti.
In multiamplificazione la potenza disponibile sul carico è MOLTO maggiore della somma della potenza dei singoli amplificatori. Eviti distorsione di intermodulazione e rotazioni di fase provocate da induttori e grossi condensatori dei filtri, (oltre ai molti metri di cavo di un'induttore), ogni finale vede un carico molto meno reattivo, aumentano smorzamento e risposta ai transienti, inoltre la mancanza del crossover rende disponibile più potenza agli altoparlanti.
Il mio orientamento iniziale era quello di usare filtri attivi però se mi dite che con i passivi si possono ottenere buoni risultati, equivalenti a quelli degli attivi, li prendo in considerazione (e me li studio come si deve, adesso sono un po' deboluccio in materia )
Una domanda: per quanto riguarda le rotazioni di fase, attivi e passivi si comportano allo stesso modo? C'è qualche accorgimento particolare, qualche aspetto a cui fare attenzione? E' necessario o consigliabile adottare dei filtri appositi per rimettere in ordine le fasi?
sonic63 ha scritto:
A proposito della tua domanda circa la possibilità di usare i filtri tra sorgente e finali senza pre la mia risposta è : NO
assolutamente da scartare, il pilotaggio di due o più finali in parallelo non è affare per lo stadio di uscita di una sorgente. Anche se la sorgente avesse un'impedenza di uscita bassissima le sue capacità di pilotaggio sono comunque limitate. E poi, secondo me (e non solo) per ottenere risultati realmente validi un BUON pre è d'obbligo.
Se posso esserTi utile non hai che da chiedere.
Ecco, era quello che temevo
Uno dei motivi che mi aveva fatto pensare ai filtri attivi era la possibilità di utilizzarli senza un preampli... se decidessi di fare qualche prova con i passivi, e giusto a titolo di prova, potrei pensare a costruire un preampli con un OpAmp tipo OPA2134?
Come posso misurare l'impedenza di ingresso di un amplificatore?
(Per quella di uscita studierò questo: http://www.tnt-audio.com/clinica/ta/min+diff.html )
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Hehehe... se volevate confondermi le idee (ancor più di quanto fossero già confuse) ci siete riusciti
A mio parere, da quanto ho letto e capito, il crossover in quanto "smistatore" delle frequenze di competenza alle rispettive vie, non è necessario poiché le frequenze vengono ripartite a monte.
Resta però il discorso delle celle antirisonanti e in generale dell'interazione amplificatore-altoparlante, argomento a me del tutto ignoto
Quali sono i fattori determinanti a cui porre attenzione e le linee guida da seguire? Cosa rende un altoparlante "facile" da pilotare? Come si può ottimizzare la resa dell'accoppiata?
Come ho appena scritto, ignoro l'argomento, però ho il dubbio che anche nel caso della multiamplificazione non sia del tutto inutile inserire "qualcosa" tra finale e altoparlante. Dubbio che mi nasce dal fatto che anche nel caso di diffusori monovia (quindi in assenza di crossover), alcuni produttori di altoparlanti full-range consigliano di provare ad aggiungere una resistenza (in parallelo se ben ricordo). Potrebbe essere che ciò fatto per far vedere all'ampli un carico più facile da pilotare?
madqwerty ha scritto:(valido per chi cita il discorso)
siete sicuri che il crossover sui diffusori (meglio, i componenti di filtro su ogni altoparlante) sia da eliminare, nel caso di multi-amp attivo, con xover a livello linea prima dei finali ?
A mio parere, da quanto ho letto e capito, il crossover in quanto "smistatore" delle frequenze di competenza alle rispettive vie, non è necessario poiché le frequenze vengono ripartite a monte.
Resta però il discorso delle celle antirisonanti e in generale dell'interazione amplificatore-altoparlante, argomento a me del tutto ignoto
Quali sono i fattori determinanti a cui porre attenzione e le linee guida da seguire? Cosa rende un altoparlante "facile" da pilotare? Come si può ottimizzare la resa dell'accoppiata?
sonic63 ha scritto:usando dei filtri (attivi o passivi) ( nel mio caso sono passivi) tra pre e finale piuttosto che tra finale e altoparlante alcune necessità diventano inutili.
Per esempio le reti di regolarizzazione dell'impedenza( che servono a far vedere un carico costante al filtro) non servono più.
Come ho appena scritto, ignoro l'argomento, però ho il dubbio che anche nel caso della multiamplificazione non sia del tutto inutile inserire "qualcosa" tra finale e altoparlante. Dubbio che mi nasce dal fatto che anche nel caso di diffusori monovia (quindi in assenza di crossover), alcuni produttori di altoparlanti full-range consigliano di provare ad aggiungere una resistenza (in parallelo se ben ricordo). Potrebbe essere che ciò fatto per far vedere all'ampli un carico più facile da pilotare?
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
con questo si risolve tutto
http://www.minidsp.com/products/minidspkits/2-x-in-4-x-out
Xover - EQ - Delay
http://www.minidsp.com/products/minidspkits/2-x-in-4-x-out
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_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Ciao Switters,
vorrei fare con te il punto della situazione.
hai fatto bene ad interessarti alla multiamplificazione, personalmente sono convinto che può raggiungere vette di qualità altissime. Ma purtroppo realizzare un sistema multiamplificato di alto livello musicale non è nè facile nè economico, inoltre mi accorgo(come tu giustamente hai precisato) che sei dotato di tanta buona volontà ma di scarsa esperienza.
hai chiesto le possibili strade, io ti ho indicato quella del filtraggio passivo.
Che secondo la mia esperienza per l'ascolto domestico è la migliore(ripeto : secondo la mia esperienza e le mie abitudini d'ascolto), esistono altre soluzioni, sicuramente valide per altri aspetti.
Ciò che ti consiglio è questo :
per il momento non stare a romperti la testa valutando quali sono gli altoparlanti adatti, come correggere le rotazioni di fase, non pensare a quello che consigliano i costruttori degli altoparlanti largabanda, se usare filtri passivi, attivi o DSP ecc. oppure ecc.
Adesso sono al lavoro, appena posso ti dò le indicazioni per misurare l'impedenza di ingresso, così ti misuri i tuoi ampli, ti fai due conti, ti procuri i condensatori e le resistenze appropriate e incominci a MULTIAMPLIFICARE.
I filtri li puoi anche mettere all'uscita della sorgente, per provare va bene lo stesso. Il risultato non sarà il massimo, scoprirai che alcuni aspetti migliorano altri peggioreranno. Ma almeno incomincerai ad avere delle basi sulle quali ragionare.
POI, ma solo Poi incominci a raffinare il tutto.
vorrei fare con te il punto della situazione.
hai fatto bene ad interessarti alla multiamplificazione, personalmente sono convinto che può raggiungere vette di qualità altissime. Ma purtroppo realizzare un sistema multiamplificato di alto livello musicale non è nè facile nè economico, inoltre mi accorgo(come tu giustamente hai precisato) che sei dotato di tanta buona volontà ma di scarsa esperienza.
hai chiesto le possibili strade, io ti ho indicato quella del filtraggio passivo.
Che secondo la mia esperienza per l'ascolto domestico è la migliore(ripeto : secondo la mia esperienza e le mie abitudini d'ascolto), esistono altre soluzioni, sicuramente valide per altri aspetti.
Ciò che ti consiglio è questo :
per il momento non stare a romperti la testa valutando quali sono gli altoparlanti adatti, come correggere le rotazioni di fase, non pensare a quello che consigliano i costruttori degli altoparlanti largabanda, se usare filtri passivi, attivi o DSP ecc. oppure ecc.
Adesso sono al lavoro, appena posso ti dò le indicazioni per misurare l'impedenza di ingresso, così ti misuri i tuoi ampli, ti fai due conti, ti procuri i condensatori e le resistenze appropriate e incominci a MULTIAMPLIFICARE.
I filtri li puoi anche mettere all'uscita della sorgente, per provare va bene lo stesso. Il risultato non sarà il massimo, scoprirai che alcuni aspetti migliorano altri peggioreranno. Ma almeno incomincerai ad avere delle basi sulle quali ragionare.
POI, ma solo Poi incominci a raffinare il tutto.
sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
per misurare l'impedenza di ingresso devi procurarti un generatore di frequenze oppure un disco test,Switters ha scritto:
Come posso misurare l'impedenza di ingresso di un amplificatore?
Se misuri un finale devi usare un generatore o un cd player con uscita variabile per regolare il livello.
colleghi il generatore o il lettore di CD all'ampli con un cavo al quale avrai interrotto il polo caldo, e in serie a questo metti un potenziometro(dovrebbe andare bene 100k), il potenziometro lo devi collegare come una una resistenza variabile, cioè usare solo due piedini, in pratica girando in senso orario la resistenza tra i due piedini deve aumentare.
In uscita all'ampli metti un carico (una resistenza da 5-10 Watt) tra 5 e 10-12 ohm(il valore non è importante). Anche se misurerai un canale alla volta di conviene mettere la resistenza su tutti e due i canali.
Ti serve anche un tester (di buona qualità), l'ideale sarebbe un oscilloscopio, ma il tester va bene uguale purchè la frequenza in ingresso non sia superiore a 400, max 500Hz. Puoi usare una frequenza intorno ai 200HZ, il tester devi metterlo in AC, portata 2volts,
i puntali del tester li metti sui morsetti di uscita dell'ampli, il potenziometro sul cavo lo porti a zero, fai partire il disco test e regoli la tensione in uscita dall'ampli fino a leggere sul tester un valore qualsiasi inferiore a 2 Volts, (per esempio 1,6V) a questo punto ruoti il potenziometro che hai sul cavo di collegamento fino a leggere sul tester la metà della tensione che avevi con il potenziometro del cavo a zero, nel nostro esempio 0,8V. Senza toccare il potenziometro spegni tutto stacchi il cavo e misuri il valore di resistenza del potenziometro(quello sul cavo). Quello è il valore dell'impedenza di ingresso del tuo Amp. Se con il potenziometro da 100K al massimo non arrivi a metà tensione sulle uscite vuol dire che l'impedenza del finale è maggiore di 100K e devi cambiare pot. o aggiungerne un altro in serie.
Misura tutti e due i canali.
Se misuri un amp. integrato questo sistema non è il massimo della vita perchè entri sul potenziometro, comunque per dimensionare i filtri, in prima approssimazione va bene.
Spero di essere stato abbastanza chiaro, se hai domande sono a disp.
sonic63- Membro classe oro
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