Multiamplificazione attiva: la grande incognita
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, però ti faccio osservare che la natura ci ha dotato di due sensibilissimi strumenti di misura, due appendici un pò strane ai latiFabio ha scritto:Secondo me, senza un sistema di misura attendibile è difficile cimentarsi nella biamplificazione attiva, quasi come quella passiva, che ovviamente è ancora peggio.
La prima cosa comunque è partire dai trasduttori a risalire e non viceversa.
IN base a quello va capito che potenza serve per le vie, che pendenza dare ai filtri, se serve un correttore di fase e dei notch ecc., e in base a come si complica il circuito valutare se conviene o meno un dsp, che io eviterei ma potrebbe essere "meno peggio" di una circuitazione troppo complessa.
I filtri passivi a 6 db lisci suonano, ma trovare due traduttori che nella zona di incrocio non presentano variazione di fase o risposta lineare è alquanto difficile.
Persino nel fullrange+woofer che sto cercando di mettere su sorgono dei problemi, fuguriamoci con un tweeter.
della testa, dobbiamo solo imparare a usarle bene:D
Hai ragione, trovare gli altoparlanti per fare un due vie tagliato a 6db/ottava è abbastanza difficile(naturalmente se si vogliono raggiungere risultati di alta qualità soprattutto rispetto a capacità dinamica e assenza di colorazioni). Io per la via medioalta scelsi il nastro RES sky 1, frequenza di risonanza 16Hz!!!!, possibilità di tagliarlo(secondo il progettista l'ing. Cohen) a 6db/ottava già a 500Hz (io l'ho tagliato a 450), impedenza assolutamente resistiva, emissione dipolare. Lo Sky1 non è più in
produzione, sostituito dallo SKY2. Purtroppo è un'altoparlante abbastanza costoso(ma vale tutti i soldi che costa!!).
Secondo me un'ottima soluzione, che salva capra e cavoli, è una "semi-multiamplificazione, cioè un'altoparlante e relativo finale per i bassi, un ampli per la via medioalta costituita da mid e tweeter filtrati con crossover tradizionale.
Secondo me si può raggiunge un risultato eccellente, i bassi guadagnano moltissimo con l'altoparlante pilotato direttamente dal finale, aumenta di molto la capacità dinamica, diminuisce molto la distorsione d'intermodulazione, scompaiono i problemi di smorzamento inverso provocati dalle correnti prodotte dal woofer che non raggiungono gli altri altoparlanti, si possono usare filtri di linea passivi a 6db/ottava, il midrange non ha più bisogno di un filtro di potenza passabanda, ma di un semplice passabasso. Secondo me è un'ottima soluzione. Sono curioso di conoscere le osservazioni in merito.
Se poi qualcuno volesse lanciarsi nell'avventura.....
A proposito: ma il sistema in fase di messa a punto che citi è multiamplificato?
sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Se ti parlo di una biamplificazione attiva è evidente che i vantaggi, almeno teorici, li ho ben presenti, altrimenti non mi sarebbe venuto in mente di biamplificare.
Il pilotaggio diretto, meno intermodulazione, la possibilita di utilizzare componenti esoterici nei filtri senza svenarsi, la scarsa influenza della variazione di impedenza e la compensazione di sensibilita deputata al guadagno degli ampli. Ma qualche problema comunque si pone ugualmente perche il modulo è un conto la fase è un'altro.
Comunque si, saranno dei satelliti con medioalti fostex FE97e e wooferino/sub che lavori in cassa chiusa di piccole dimensione, i papabili sono diversi ma viste le ridottissime dimensioni l'efficenza sara bassina e la F3 intorno ai 70-80hz, ma daltronde anche quella dei fostex è contenuta rispetto agli altri modelli.
Per questo vado sui bassi con un Gainclone e per gli alti devo decidere: TA2024 o LM1875, o classe A, almeno per i primi 5W, a Mosfet che proverò a progettare da me.
Filtro attivo ibrido a JFET per gli alti e , se bastano 6db ottava operazionale in configurazione amplificatore differenziale agganciato al primo, altrimenti saranno due Sallen Key a JFET allineati Linkwittz 12db, oppure Butteworth se non risolvo a pieno l'allineamneto di fase, ma vorrei evitare uno phase-shift e non voglio tagliare oltre i 400hz
Il pilotaggio diretto, meno intermodulazione, la possibilita di utilizzare componenti esoterici nei filtri senza svenarsi, la scarsa influenza della variazione di impedenza e la compensazione di sensibilita deputata al guadagno degli ampli. Ma qualche problema comunque si pone ugualmente perche il modulo è un conto la fase è un'altro.
Comunque si, saranno dei satelliti con medioalti fostex FE97e e wooferino/sub che lavori in cassa chiusa di piccole dimensione, i papabili sono diversi ma viste le ridottissime dimensioni l'efficenza sara bassina e la F3 intorno ai 70-80hz, ma daltronde anche quella dei fostex è contenuta rispetto agli altri modelli.
Per questo vado sui bassi con un Gainclone e per gli alti devo decidere: TA2024 o LM1875, o classe A, almeno per i primi 5W, a Mosfet che proverò a progettare da me.
Filtro attivo ibrido a JFET per gli alti e , se bastano 6db ottava operazionale in configurazione amplificatore differenziale agganciato al primo, altrimenti saranno due Sallen Key a JFET allineati Linkwittz 12db, oppure Butteworth se non risolvo a pieno l'allineamneto di fase, ma vorrei evitare uno phase-shift e non voglio tagliare oltre i 400hz
Fabio- Membro classe argento
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Marco Ravich ha scritto:Per chi volesse provare la multiamplificazione, suggerisco di dare un'occhio a questo progetto:
http://www.stereo.net.au/forums/showthread.php/29544-Class-D-8-channel-amplifier-build
...dove ha usato due di questi:
L'avevo adocchiata anch'io, qui sul forum però i commenti sul layout della scheda non sono stati entusiasmanti...
Questo è uno: https://www.tforumhifi.com/t2837p1020-nuova-scheda-sure-tk2050#140845
E questo è un altro: https://www.tforumhifi.com/t10477-un-4100w-basato-su-tc2000-e-tp2050-che-ne-pensate
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
sonic63 ha scritto:Switters ha scritto:sonic63 ha scritto:Per Switters :
che sorgente intendi usare?
Per adesso uso un pc (uscita cuffie) e un cellulare (uscita auricolari). Proverò anche un lettore dvd come sorgente.
se queste sono le sorgenti che usi e che intendi usare non credo proprio che sia il caso di pensare alla multiamplificazione, personalmente darei la precedenza ad altro.
Comunque, non credo che le sorgenti che indichi possano pilotare due finali (con 20k di impedenza d'ingresso) in parallelo, non puoi neanche aumentare l'impedenza perchè gli stadi di uscita delle tue sorgenti non hanno abbastanza margine dinamico. Quando parlavo di sorgente per una prova pensavo che tu avessi almeno un CD player o un DAC.
Ciao sonic,
so bene che le due sorgenti indicate non sono di qualità, come dicevo proverò anche con un lettore dvd.
Il mio obbiettivo nel breve termine non è quello di mettere insieme una catena di livello ma di fare esperienza e di sperimentare, possibilmente spendendo poco O meglio, spendendo poco alla volta
Sono agli inizi, è solo qualche mese che m'interesso all'argomento, per il momento curiosità e voglia di sperimentare tanta, conoscenze poche...
Tornando in argomento: per ovviare al problema impedenza di uscita della sorgente potrei sia provare il lettore DVD, sia usare il preampli con OPA2134 che costruirò per il micro-T (https://www.tforumhifi.com/t14445-ci-costruiamo-un-microfono-di-misura-il-micro-t).
Sbaglio?
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Ciao, il preampli in questa configurazione è mono. Come pensavi di usarlo?
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
fritznet ha scritto:Ciao, il preampli in questa configurazione è mono. Come pensavi di usarlo?
E hai ragione... :-)
Penso che dovrei pensare bene prima di scrivere fesserie
Nei giormi scorsi ero incappato in un progettino di un preampli con l'OPA2134, lo cercherò... sempre che possa andar bene.
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Potresti farne due, ma quel circuito non va bene per pilotare dei finali, è un pre microfonico e innalza la bassissima tensione prodotta dalla capsula fino al livello adatto per uno stadio linea.Switters ha scritto:fritznet ha scritto:Ciao, il preampli in questa configurazione è mono. Come pensavi di usarlo?
E hai ragione... :-)
Penso che dovrei pensare bene prima di scrivere fesserie
Nei giormi scorsi ero incappato in un progettino di un preampli con l'OPA2134, lo cercherò... sempre che possa andar bene.
sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
sonic63 ha scritto:Potresti farne due, ma quel circuito non va bene per pilotare dei finali, è un pre microfonico e innalza la bassissima tensione prodotta dalla capsula fino al livello adatto per uno stadio linea.Switters ha scritto:fritznet ha scritto:Ciao, il preampli in questa configurazione è mono. Come pensavi di usarlo?
E hai ragione... :-)
Penso che dovrei pensare bene prima di scrivere fesserie
Nei giormi scorsi ero incappato in un progettino di un preampli con l'OPA2134, lo cercherò... sempre che possa andar bene.
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
...beh si potrebbe provare con questi (che c'hanno pure l'SMPS integrato):Switters ha scritto:L'avevo adocchiata anch'io, qui sul forum però i commenti sul layout della scheda non sono stati entusiasmanti...
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Scuffichiando dai cinesi ho visto che ci stanno delle soluzioni - anche economiche - 2.1 in cui usano 4 chip: due per L-R e due (immagino a ponte) per il sub:
TDA2030A 2.1 Stereo Amp Amplifier DIY assembled board
Qualche altro link:
2.1 Channel HIFI Amplifier kit TDA2030A + NE5532 ChensAudio A3404
Free Shipping 2.1 Channel TDA7294 2x80W+160W Subwoofer DIY Power AMP
TDA2030A 2.1 Stereo Amp Amplifier DIY assembled board
TDA2030A circuit using a total of 4 blocks, 2 of which is responsible for left and right channels, the other two connected in BTL circuit used for the subwoofer. Board materials used: 1% metal film resistors, monolithic non-polar capacitors, filter capacitors feature two 6800U/25V, on the other using chemical, Panasonic and other brands. The entire circuit board design is reasonable, nice, low noise, high performance-cost ratio, very suitable for DIY starters.
Potentiometer from left to right are: subwoofer volume, treble adjustment, the total volume.
Qualche altro link:
2.1 Channel HIFI Amplifier kit TDA2030A + NE5532 ChensAudio A3404
Free Shipping 2.1 Channel TDA7294 2x80W+160W Subwoofer DIY Power AMP
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
sonic63 ha scritto:
per misurare l'impedenza di ingresso devi procurarti un generatore di frequenze oppure un disco test,
Se misuri un finale devi usare un generatore o un cd player con uscita variabile per regolare il livello.
colleghi il generatore o il lettore di CD all'ampli con un cavo al quale avrai interrotto il polo caldo, e in serie a questo metti un potenziometro(dovrebbe andare bene 100k), il potenziometro lo devi collegare come una una resistenza variabile, cioè usare solo due piedini, in pratica girando in senso orario la resistenza tra i due piedini deve aumentare.
In uscita all'ampli metti un carico (una resistenza da 5-10 Watt) tra 5 e 10-12 ohm(il valore non è importante). Anche se misurerai un canale alla volta di conviene mettere la resistenza su tutti e due i canali.
Ti serve anche un tester (di buona qualità), l'ideale sarebbe un oscilloscopio, ma il tester va bene uguale purchè la frequenza in ingresso non sia superiore a 400, max 500Hz. Puoi usare una frequenza intorno ai 200HZ, il tester devi metterlo in AC, portata 2volts,
i puntali del tester li metti sui morsetti di uscita dell'ampli, il potenziometro sul cavo lo porti a zero, fai partire il disco test e regoli la tensione in uscita dall'ampli fino a leggere sul tester un valore qualsiasi inferiore a 2 Volts, (per esempio 1,6V) a questo punto ruoti il potenziometro che hai sul cavo di collegamento fino a leggere sul tester la metà della tensione che avevi con il potenziometro del cavo a zero, nel nostro esempio 0,8V. Senza toccare il potenziometro spegni tutto stacchi il cavo e misuri il valore di resistenza del potenziometro(quello sul cavo). Quello è il valore dell'impedenza di ingresso del tuo Amp. Se con il potenziometro da 100K al massimo non arrivi a metà tensione sulle uscite vuol dire che l'impedenza del finale è maggiore di 100K e devi cambiare pot. o aggiungerne un altro in serie.
Misura tutti e due i canali.
Se misuri un amp. integrato questo sistema non è il massimo della vita perchè entri sul potenziometro, comunque per dimensionare i filtri, in prima approssimazione va bene.
Spero di essere stato abbastanza chiaro, se hai domande sono a disp.
Preso il pot da 100K, arrivato il multimetro (UNI-T UT61E), ho fatto le misure ma non mi tornano i conti... possibile che un TA2020 abbia un'impedenza d'ingresso di poco più di 1 KOhm ?
L'ampli è un Lepai 2020, le misure le ho fatte col potenziometro del volume dell'ampli al massimo, mandando in loop (da pc, uscita cuffie) delle tracce di test da 200 a 400Hz.
Il pot da 100K l'ho collegato sul positivo del segnale del canale destro, come consigliato, in modo che girando in senso orario la resistenza cresca fino ad arrivare a 100K (al minimo misura 0,6 Ohm).
Ho misurato la tensione (in AC) sui morsetti del diffusore a potenziometro (quello sul positivo del segnale) al minimo e poi ho girato il pot fino ad arrivare a un valore di tensione che era la metà della prima misura (mica facile arrivare alla metà della tensione), dopo di che ho misurato la resistenza del pot.
Questi i risultati:
Hz | VAC (pot min) | VAC (metà) | R Pot |
200 | 1,89 | 0,95 | 1,14 KOhm |
250 | 1,97 | 0,98 | 1,12 KOhm |
315 | 1,05 | 0,505 | 1,16 KOhm |
400 | 1,06 | 0,507 | 1,16 KOhm |
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Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Il lepai ha un opamp in ingresso, credo che sia l'impedenza d'ingresso dell'opamp +quella del TA2020...
forse, ma tutto può essere, anche che si raggiunga il quorum
forse, ma tutto può essere, anche che si raggiunga il quorum
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
fritznet ha scritto:Il lepai ha un opamp in ingresso, credo che sia l'impedenza d'ingresso dell'opamp +quella del TA2020...
forse, ma tutto può essere, anche che si raggiunga il quorum
Ciao Fritz
Adesso è tardi, domani se riesco lo smonto per guardare che opamp monta. E proverò anche a misurare un altro 2020 e un 2024.
Ma gli operazionali non dovrebbero avere un'impedenza d'ingresso molto alta? A me un KOhm sembra poco... se ben ricordo il datasheet del TA2020 dà un'impedenza d'ingresso di 20K...
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Switters ha scritto:fritznet ha scritto:Il lepai ha un opamp in ingresso, credo che sia l'impedenza d'ingresso dell'opamp +quella del TA2020...
forse, ma tutto può essere, anche che si raggiunga il quorum
Ciao Fritz
Adesso è tardi, domani se riesco lo smonto per guardare che opamp monta. E proverò anche a misurare un altro 2020 e un 2024.
Ma gli operazionali non dovrebbero avere un'impedenza d'ingresso molto alta? A me un KOhm sembra poco... se ben ricordo il datasheet del TA2020 dà un'impedenza d'ingresso di 20K...
Ciao , ero distratto quando ho letto, ho pensato un megahom
IL Lepai monta solitamente un JRC 4558 , che fra l'altro ti consiglio di cambiare (se monti uno zoccolo puoi sbizzarrirti a fare opamp rolling).
L'impedenza d'ingresso tipica del JRC4558 se ricordo bene dovrebbe essere intorno ai 5 MOhm.
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
cioa
non mi sono letto tutto perche è molto lunga la discussione,quindi se scrivo cose già scritte non vi arrabbiate.
Ho avuto qualche piccola esperienza con xover attivi,ne ho costruiti parecchi anche di regolabili ad OP
Un consiglio su tutti è di usare OP con ingresso a Jfet per il filtro vero e proprio.
Quindi utilizzavo un buffer ad OP in ingresso all'uscita del buffer due (o più dipende se mi serviva anche un'amplificazione) stadi di filtro con ingresso jfet,hanno un'impedenza in ingresso elevatissima a non sovraccarica il buffer.
ho poi relizzato vari protoipi (con microcap) con relè per arrivare il filtro e disattivarlo in modo da selezionare se avere il filtro oppure no.
se ti intiressa,si parla anche di passivi:
https://www.tforumhifi.com/t13924-x-over-elettronico
https://www.tforumhifi.com/t13160-intanto-pcb-pcb-sub-e-crossover-elettronico
non mi sono letto tutto perche è molto lunga la discussione,quindi se scrivo cose già scritte non vi arrabbiate.
Ho avuto qualche piccola esperienza con xover attivi,ne ho costruiti parecchi anche di regolabili ad OP
Un consiglio su tutti è di usare OP con ingresso a Jfet per il filtro vero e proprio.
Quindi utilizzavo un buffer ad OP in ingresso all'uscita del buffer due (o più dipende se mi serviva anche un'amplificazione) stadi di filtro con ingresso jfet,hanno un'impedenza in ingresso elevatissima a non sovraccarica il buffer.
ho poi relizzato vari protoipi (con microcap) con relè per arrivare il filtro e disattivarlo in modo da selezionare se avere il filtro oppure no.
se ti intiressa,si parla anche di passivi:
https://www.tforumhifi.com/t13924-x-over-elettronico
https://www.tforumhifi.com/t13160-intanto-pcb-pcb-sub-e-crossover-elettronico
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
fritznet ha scritto:
Ciao , ero distratto quando ho letto, ho pensato un megahom
IL Lepai monta solitamente un JRC 4558 , che fra l'altro ti consiglio di cambiare (se monti uno zoccolo puoi sbizzarrirti a fare opamp rolling).
L'impedenza d'ingresso tipica del JRC4558 se ricordo bene dovrebbe essere intorno ai 5 MOhm.
Hai ragione, l'ho aperto, il segnale d'ingresso passa da un paio di resistenze e condensatori, dal potenziometro e poi finisce in due 4558, non sono buono a "leggere" una pcb ma credo che gli opamp siano usati per il controllo dei toni.
Cambiarli??? Stai scherzando vero?
Sono smd, come faccio a montare degli zoccoletti? Mi ci vuole un microscopio...
Il controllo dei toni peraltro lo tengo pressoché sempre escluso, però sarebbe interessante come esperimento... va a finire che prima o poi il Lepai lo sacrifico sull'altare della sperimentazione
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Andrea Zani ha scritto:cioa
non mi sono letto tutto perche è molto lunga la discussione,quindi se scrivo cose già scritte non vi arrabbiate.
Ho avuto qualche piccola esperienza con xover attivi,ne ho costruiti parecchi anche di regolabili ad OP
Un consiglio su tutti è di usare OP con ingresso a Jfet per il filtro vero e proprio.
Qualche consiglio sugli OP? Modelli?
ho poi relizzato vari protoipi (con microcap) con relè per arrivare il filtro e disattivarlo in modo da selezionare se avere il filtro oppure no.
se ti intiressa,si parla anche di passivi:
https://www.tforumhifi.com/t13924-x-over-elettronico
https://www.tforumhifi.com/t13160-intanto-pcb-pcb-sub-e-crossover-elettronico
Grazie per le segnalazioni, interessanti. Ma sbaglio o non hai raccontato com'è finita... ?
L'hai poi realizzato il crossover attivo o è ancora in lavorazione?
Switters- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Non saprei, un'impedenza d'ingresso così bassa mi sembra impossibile, eppure da come hai scritto sembra che tu abbia fatto tutto bene. Hai misurato anche l'altro canale? Hai letto bene il tester ?Switters ha scritto:sonic63 ha scritto:
per misurare l'impedenza di ingresso devi procurarti un generatore di frequenze oppure un disco test,
Se misuri un finale devi usare un generatore o un cd player con uscita variabile per regolare il livello.
colleghi il generatore o il lettore di CD all'ampli con un cavo al quale avrai interrotto il polo caldo, e in serie a questo metti un potenziometro(dovrebbe andare bene 100k), il potenziometro lo devi collegare come una una resistenza variabile, cioè usare solo due piedini, in pratica girando in senso orario la resistenza tra i due piedini deve aumentare.
In uscita all'ampli metti un carico (una resistenza da 5-10 Watt) tra 5 e 10-12 ohm(il valore non è importante). Anche se misurerai un canale alla volta di conviene mettere la resistenza su tutti e due i canali.
Ti serve anche un tester (di buona qualità), l'ideale sarebbe un oscilloscopio, ma il tester va bene uguale purchè la frequenza in ingresso non sia superiore a 400, max 500Hz. Puoi usare una frequenza intorno ai 200HZ, il tester devi metterlo in AC, portata 2volts,
i puntali del tester li metti sui morsetti di uscita dell'ampli, il potenziometro sul cavo lo porti a zero, fai partire il disco test e regoli la tensione in uscita dall'ampli fino a leggere sul tester un valore qualsiasi inferiore a 2 Volts, (per esempio 1,6V) a questo punto ruoti il potenziometro che hai sul cavo di collegamento fino a leggere sul tester la metà della tensione che avevi con il potenziometro del cavo a zero, nel nostro esempio 0,8V. Senza toccare il potenziometro spegni tutto stacchi il cavo e misuri il valore di resistenza del potenziometro(quello sul cavo). Quello è il valore dell'impedenza di ingresso del tuo Amp. Se con il potenziometro da 100K al massimo non arrivi a metà tensione sulle uscite vuol dire che l'impedenza del finale è maggiore di 100K e devi cambiare pot. o aggiungerne un altro in serie.
Misura tutti e due i canali.
Se misuri un amp. integrato questo sistema non è il massimo della vita perchè entri sul potenziometro, comunque per dimensionare i filtri, in prima approssimazione va bene.
Spero di essere stato abbastanza chiaro, se hai domande sono a disp.
Preso il pot da 100K, arrivato il multimetro (UNI-T UT61E), ho fatto le misure ma non mi tornano i conti... possibile che un TA2020 abbia un'impedenza d'ingresso di poco più di 1 KOhm ?
L'ampli è un Lepai 2020, le misure le ho fatte col potenziometro del volume dell'ampli al massimo, mandando in loop (da pc, uscita cuffie) delle tracce di test da 200 a 400Hz.
Il pot da 100K l'ho collegato sul positivo del segnale del canale destro, come consigliato, in modo che girando in senso orario la resistenza cresca fino ad arrivare a 100K (al minimo misura 0,6 Ohm).
Ho misurato la tensione (in AC) sui morsetti del diffusore a potenziometro (quello sul positivo del segnale) al minimo e poi ho girato il pot fino ad arrivare a un valore di tensione che era la metà della prima misura (mica facile arrivare alla metà della tensione), dopo di che ho misurato la resistenza del pot.
Questi i risultati:
Hz VAC (pot min) VAC (metà) R Pot 200 1,89 0,95 1,14 KOhm 250 1,97 0,98 1,12 KOhm 315 1,05 0,505 1,16 KOhm 400 1,06 0,507 1,16 KOhm
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sonic63- Membro classe oro
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
sonic63 ha scritto:Non saprei, un'impedenza d'ingresso così bassa mi sembra impossibile, eppure da come hai scritto sembra che tu abbia fatto tutto bene. Hai misurato anche l'altro canale? Hai letto bene il tester ?
Magari ho fatto qualche altra stronzata però il tester sono sicuro al 99% di averlo letto bene, un 1% me lo tengo di riserva Anche perché di misure ieri sera ne ho fatte più di una.
Ho misurato solo un canale, quello sinistro, perché a mezzanotte, dopo l'ultimo loop di 400Hz mio figlio che era a letto si è alzato per venirmi a dire che dava un po' fastidio...
I collegamenti erano un po' volanti, magari li rifaccio saldando, però ho misurato la resistenza da capo a capo dei tre fili (terminati su due jack da 3.5) della massa e dei due canali e la resistenza di massa e dx è nell'ordine dei 0,2-0,3 Ohm, quella del sx è di 0,8-0,9 Ohm (il pot al minimo è intorno agli 0,6 Ohm).
Proverò a misuare anche altre schede...
Per evitare di attaccare gli altoparlanti e misurare in silenzio secondo te posso attaccare alle uscite del'ampli delle resistenze da 270 Ohm o l'ampli potrebbe risentirne? Sono dei parallellepipedi lunghi un centimetro e mezzo, grigi, sembrano di ceramica (la sigla è SECI 43 0224 RYH4 270R J M2), le ho trovate in uno di quei sacchetti a 1€ con dentro di tutto un po'...
Per dare un'idea assomigliano a questa:
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Switters ha scritto:fritznet ha scritto:
Ciao , ero distratto quando ho letto, ho pensato un megahom
IL Lepai monta solitamente un JRC 4558 , che fra l'altro ti consiglio di cambiare (se monti uno zoccolo puoi sbizzarrirti a fare opamp rolling).
L'impedenza d'ingresso tipica del JRC4558 se ricordo bene dovrebbe essere intorno ai 5 MOhm.
Hai ragione, l'ho aperto, il segnale d'ingresso passa da un paio di resistenze e condensatori, dal potenziometro e poi finisce in due 4558, non sono buono a "leggere" una pcb ma credo che gli opamp siano usati per il controllo dei toni.
Cambiarli??? Stai scherzando vero?
Sono smd, come faccio a montare degli zoccoletti? Mi ci vuole un microscopio...
Il controllo dei toni peraltro lo tengo pressoché sempre escluso, però sarebbe interessante come esperimento... va a finire che prima o poi il Lepai lo sacrifico sull'altare della sperimentazione
So che è un pò OT , ma non resisto:
il Lepai con componenti smd????
Dov'è finita la vecchia scheda in bachelite che faceva così vintage ?
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Non ci sono più i Lepai di una volta
Questa è la versione 2011:
(gli operazionali sono vicini all'area dove la luce spara)
Questa è la versione 2011:
(gli operazionali sono vicini all'area dove la luce spara)
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
Stavo per cliccare su "segnala un contenuto oltraggioso od osceno"Switters ha scritto:Non ci sono più i Lepai di una volta
Questa è la versione 2011:
(gli operazionali sono vicini all'area dove la luce spara)
E' vero, non ci sono più i lepai di una volta...
Quei dannati ragnetti mi ricordano quelli che ho sulla scheda del pc fisso, la M-audio, tutte le volte che lo apro per pulirlo, li guardo e penso... mah... sono solo otto saldature, piccole ma sempre saldature...
Poi, si , in effetti sono otto canali, magari uno alla volta
Prima o poi ....
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Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
ciaoSwitters ha scritto:Andrea Zani ha scritto:cioa
non mi sono letto tutto perche è molto lunga la discussione,quindi se scrivo cose già scritte non vi arrabbiate.
Ho avuto qualche piccola esperienza con xover attivi,ne ho costruiti parecchi anche di regolabili ad OP
Un consiglio su tutti è di usare OP con ingresso a Jfet per il filtro vero e proprio.
Qualche consiglio sugli OP? Modelli?
ho poi relizzato vari protoipi (con microcap) con relè per arrivare il filtro e disattivarlo in modo da selezionare se avere il filtro oppure no.
se ti intiressa,si parla anche di passivi:
https://www.tforumhifi.com/t13924-x-over-elettronico
https://www.tforumhifi.com/t13160-intanto-pcb-pcb-sub-e-crossover-elettronico
Grazie per le segnalazioni, interessanti. Ma sbaglio o non hai raccontato com'è finita... ?
L'hai poi realizzato il crossover attivo o è ancora in lavorazione?
no è sempre stato un prototipo,ne ho costruito uno ma mai definitivo,sono poi tornato a pensare passivo .
l'ho costruito con dei TL081 per le prove,ma ovviamente ci sono degli ottimi op in circolazione che potrai usare
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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di lavorarci
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
A me preoccupano più i GRANchietti:fritznet ha scritto:Quei dannati ragnetti
Re: Multiamplificazione attiva: la grande incognita
fritznet ha scritto:
Stavo per cliccare su "segnala un contenuto oltraggioso od osceno"
E non avrei saputo darti torto, so' proprio brutti i Lepai, dentro e fuori
Switters- Membro classe oro
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