IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
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Bi-amp
Non mi è molto chiaro il concetto. Io credevo che ci fosse semplicemente un passa basso per il woofer inferiore (180hz) ed un passa alto (2500hz) tra il tweeter ed il midwoofer.
In questo modo i due sistemi (woofer basso e Mid+tw) sono praticamente indipendenti.
Basta con un ampli amplificare il woofer basso e con l'altro amplificare mid +tw.
Il carico (a livello di impedenza) visto da ciascun amplificatore è più leggero, e avendo due ampli si può decidere la regolazione del volume di ciascuna sezione.
Nella prova di suono c'è scritto che sarebbe un reato non usare questi diffusori in bi-amp, quindi ci proverò (almeno per togliermi la curiosità) visto che a breve avrò a disposizione per qualche ora anche un altro amplificatore identico al mio
RiccardoRiccardo- Novizio
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
??? ???LakyV ha scritto:
Già provato...è non è' proprio il caso, per una bi-amplificazione passiva, gli ampli,per ovvie ragioni di compatibilità con i xover dei diffusori, devono essere uguali... I tagli di frequenza, la distorsione armonica,l'impedenza,se diversi per i due range di frequenze ( medio alti e bassi) manderebbero lo xover in crisi.... È si arriverebbe al clippaggio o alla protezione di uno dei due ampli, o di tutti e due!!!!
Se volete fare un bi-amping,dovete munirvi di due ampli uguali
Oddio mi hai terrorizzato! Amplificatori che clippano o vanno in protezione!!! Già provato e non è proprio il caso?! Ma che prove hai fatto?!
Qui si parla di bi-amplificazione passiva orizzontale, quindi nessun problema ad utilizzare amplificatori diversi!! Addirittura c'è gente che usa un valvolare per i medio alti e uno stato solido per i bassi!
Inoltre, come ben spiegato da Suono, l'impedenza presa dai due morsetti separatamente risulta più facile da pilotare! Pensa un po'!
Tratto dalla recensione di Suono:
Invece, analizzando le impedenze della sezione alta separata da quella bassa notiamo che, in biamplificazione, i finali si troverebbero in condizioni ancor più facili con modulo più alto (dell'impedenza aggiungo io) e meno impegnativo sia per la sezione alta che quella bassa.
Riccardo stai sereno che non succede niente!
Diverso sarebbe il discorso per una bi-amplificazione verticale, ma non perché va tutto in clippaggio o protezione, solo perché in questo caso avresti un amplificatore per il canale destro e uno per il sinistro e metterli diversi non avrebbe evidentemente senso.
Tratto dalla recensione di Suono:
Sul campo, accanto alle positive note relative all'ascolto tradizionale, da segnalare il fatto che non utilizzare il sistema in biamplificazione sarebbe un delitto!
In questo modo si riesce ad intervenire in maniera fine e costruttiva su quello che in alcuni ambienti può diventare il tallone di Achille del sistema, ovvera la gamma medio bassa che tende ad esagerare.
Il fatto che sarebbe un delitto non usare le Musa 505 in biamp mi sembra, in effetti, un po' esagerato!
Non ha senso spendere tanti soldi per raddoppiare i cavi e gli amplificatori su diffusori da 600€ la coppia...ma può essere che uno riesca ad arrangiarsi con "poco"...questo è il Tforum!
Riccardo fammi sapere!!
Tasso- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Ricordo che certe circuitazioni del crossover non consentono il BiAmpling, ma solo il BiWiring.
Quindi occhio a quello che viene dichiarato dalla casa madre.
Ciao
Quindi occhio a quello che viene dichiarato dalla casa madre.
Ciao
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
SI! Sono predisposte per il Biwiring e per il Biamping, vedi Technical features sul sito Indiana Line:Daniele Pucciarelli ha scritto:Ricordo che certe circuitazioni del crossover non consentono il BiAmpling, ma solo il BiWiring.
Quindi occhio a quello che viene dichiarato dalla casa madre.
http://www.indianaline.it/musa-505/1881
Riccardo procedi per favore!!!!
Tasso- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Tasso ha scritto:SI! Sono predisposte per il Biwiring e per il Biamping, vedi Technical features sul sito Indiana Line:Daniele Pucciarelli ha scritto:Ricordo che certe circuitazioni del crossover non consentono il BiAmpling, ma solo il BiWiring.
Quindi occhio a quello che viene dichiarato dalla casa madre.
http://www.indianaline.it/musa-505/1881
Riccardo procedi per favore!!!!
Perfetto.
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
non riesco a seguirti, se dietro un diffusore hai doppi morsetti sicuramente puoi pilotare le vie corrispondenti con ampli diversi.Daniele Pucciarelli ha scritto:Ricordo che certe circuitazioni del crossover non consentono il BiAmpling, ma solo il BiWiring.
Quindi occhio a quello che viene dichiarato dalla casa madre.
Ciao
Se il diffusore ha un crossover di tipo parallelo ed è possibile pilotare le vie con cavi separati è possibile anche amplificarle separatamente...o no ?
sonic63- Membro classe oro
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
sonic63 ha scritto:non riesco a seguirti, se dietro un diffusore hai doppi morsetti sicuramente puoi pilotare le vie corrispondenti con ampli diversi.Daniele Pucciarelli ha scritto:Ricordo che certe circuitazioni del crossover non consentono il BiAmpling, ma solo il BiWiring.
Quindi occhio a quello che viene dichiarato dalla casa madre.
Ciao
Se il diffusore ha un crossover di tipo parallelo ed è possibile pilotare le vie con cavi separati è possibile anche amplificarle separatamente...o no ?
No, non è scontato.
In pratica se il collegamento verso "massa" dei vari altoparlanti è in comune a livello di crossover, il BiAmpling non lo puoi fare. Il BiWiring si.
Per fare il BiAmpling C'è bisogno che ogni "gruppo di altoparlanti" da amplificare abbia entrambi i connettori elettricamente isolati ed indipendenti dai restanti "gruppi".
So che sarebbe strano non venisse fatto, ma non mi meraviglierei che qualche produttore di prodotti economici............
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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Confronto TESI - MUSA
Finalmente mi sono arrivate le I.L.Tesi 560, di “passaggio” a casa mia per 2-3 giorni ed ho quindi iniziato a fare un confronto con le Musa.
Le mie prime impressioni sono positive, suonano bene ma sono ben differenti dalle musa (ovviamente sono un’po’ cattivo perché dovrei valutarle solo dopo qualche decina di ore di rodaggio ma purtroppo non ne ho la possibilità né il tempo).
Le ho amplificate con il Cambridge audio 540 e anche con un Advance Acoustic MAP 101 (tra l’altro per il prezzo ridicolo non suona niente male, con 10 watt in classe A opzionale).
Le Musa eccellono, secondo me (nella loro classe di prezzo), per gli acuti caldi e non invadenti, sulle tesi invece il tweeter lo trovo leggermente aspro e molto più invadente, praticamente danno lievemente fastidio le ‘S’ (per esempio) soprattutto sulle voci femminili.
Mi piacerebbe però valutarle dopo il rodaggio, probabilmente questo ‘difetto’ verrà automaticamente attenuato.
Buona è la ricostruzione scenica, stabile e convincente (ma non come le musa) e buona è anche la tenuta in potenza (sanno fare la voce grossa quando serve).
Quindi, in linea di massima, sono inferiori alle musa su tanti aspetti eccetto proprio la sezione bassi, da subito molto più controllata, veloce e meno invadente (anche se mi sembra meno profonda).
Queste sono le mie prime impressioni, tra oggi e domani farò altre prove, tra cui anche la prova in bi-amp delle musa (appena ho un’po’ di tempo).
Purtroppo come avete capito dovrò fare la prova in bi-amp con 2 ampli differenti, alla fine non ho a disposizione un altro Cambridge Audio, ma ci provo ugualmente.
Le mie prime impressioni sono positive, suonano bene ma sono ben differenti dalle musa (ovviamente sono un’po’ cattivo perché dovrei valutarle solo dopo qualche decina di ore di rodaggio ma purtroppo non ne ho la possibilità né il tempo).
Le ho amplificate con il Cambridge audio 540 e anche con un Advance Acoustic MAP 101 (tra l’altro per il prezzo ridicolo non suona niente male, con 10 watt in classe A opzionale).
Le Musa eccellono, secondo me (nella loro classe di prezzo), per gli acuti caldi e non invadenti, sulle tesi invece il tweeter lo trovo leggermente aspro e molto più invadente, praticamente danno lievemente fastidio le ‘S’ (per esempio) soprattutto sulle voci femminili.
Mi piacerebbe però valutarle dopo il rodaggio, probabilmente questo ‘difetto’ verrà automaticamente attenuato.
Buona è la ricostruzione scenica, stabile e convincente (ma non come le musa) e buona è anche la tenuta in potenza (sanno fare la voce grossa quando serve).
Quindi, in linea di massima, sono inferiori alle musa su tanti aspetti eccetto proprio la sezione bassi, da subito molto più controllata, veloce e meno invadente (anche se mi sembra meno profonda).
Queste sono le mie prime impressioni, tra oggi e domani farò altre prove, tra cui anche la prova in bi-amp delle musa (appena ho un’po’ di tempo).
Purtroppo come avete capito dovrò fare la prova in bi-amp con 2 ampli differenti, alla fine non ho a disposizione un altro Cambridge Audio, ma ci provo ugualmente.
RiccardoRiccardo- Novizio
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
RiccardoRiccardo ha scritto:Finalmente mi sono arrivate le I.L.Tesi 560, di “passaggio” a casa mia per 2-3 giorni ed ho quindi iniziato a fare un confronto con le Musa.
Le mie prime impressioni sono positive, suonano bene ma sono ben differenti dalle musa (ovviamente sono un’po’ cattivo perché dovrei valutarle solo dopo qualche decina di ore di rodaggio ma purtroppo non ne ho la possibilità né il tempo).
Le ho amplificate con il Cambridge audio 540 e anche con un Advance Acoustic MAP 101 (tra l’altro per il prezzo ridicolo non suona niente male, con 10 watt in classe A opzionale).
Le Musa eccellono, secondo me (nella loro classe di prezzo), per gli acuti caldi e non invadenti, sulle tesi invece il tweeter lo trovo leggermente aspro e molto più invadente, praticamente danno lievemente fastidio le ‘S’ (per esempio) soprattutto sulle voci femminili.
Mi piacerebbe però valutarle dopo il rodaggio, probabilmente questo ‘difetto’ verrà automaticamente attenuato.
Buona è la ricostruzione scenica, stabile e convincente (ma non come le musa) e buona è anche la tenuta in potenza (sanno fare la voce grossa quando serve).
Quindi, in linea di massima, sono inferiori alle musa su tanti aspetti eccetto proprio la sezione bassi, da subito molto più controllata, veloce e meno invadente (anche se mi sembra meno profonda).
Queste sono le mie prime impressioni, tra oggi e domani farò altre prove, tra cui anche la prova in bi-amp delle musa (appena ho un’po’ di tempo).
Purtroppo come avete capito dovrò fare la prova in bi-amp con 2 ampli differenti, alla fine non ho a disposizione un altro Cambridge Audio, ma ci provo ugualmente.
Il BiAmpling con 2 ampli differenti vale "niente" ! A meno che tu non abbia un multimetro "true rms" con il quale tu possa misurare il voltaggio in uscita dei rispettivi stadi finali, al fine di renderti conto ( ed eventualmente bilanciare) le probabilissime differenze di tensione in uscita, con il solito segnale in ingresso. Infatti, ben difficilmente gli ampli avranno la identica sensibilità in ingresso.......
Se non hai i mezzi per "bilanciarli" più che "test" è una curiosità per sentire "che succede", e strettamente correlata alle rispettive sensibilità dei due ampli.......Niente di più.
Ciao
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Daniele Pucciarelli ha scritto:Il BiAmpling con 2 ampli differenti vale "niente" !
Ciao
Estenderei il "Vale Niente" anche al Bi Ampling Passivo ne aveva scritto un articolo Giussani ma è down ormai
Edit Trovato nella cache di gugol
http://www.renatogiussani.it/Forum_Hi-Fi_Emotions/Area_Galileo/multi_ampli.htm
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"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
wasky ha scritto:Daniele Pucciarelli ha scritto:Il BiAmpling con 2 ampli differenti vale "niente" !
Ciao
Estenderei il "Vale Niente" anche al Bi Ampling Passivo ne aveva scritto un articolo Giussani ma è down ormai
Edit Trovato nella cache di gugol
http://www.renatogiussani.it/Forum_Hi-Fi_Emotions/Area_Galileo/multi_ampli.htm
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Daniele Pucciarelli ha scritto:
Il BiAmpling con 2 ampli differenti vale "niente" !
E perché mai ? ...io ne sto approntando uno proprio così ...
Stentor- Membro classe diamante
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
wasky ha scritto:Daniele Pucciarelli ha scritto:Il BiAmpling con 2 ampli differenti vale "niente" !
Ciao
Estenderei il "Vale Niente" anche al Bi Ampling Passivo ne aveva scritto un articolo Giussani ma è down ormai
Edit Trovato nella cache di gugol
http://www.renatogiussani.it/Forum_Hi-Fi_Emotions/Area_Galileo/multi_ampli.htm
Mah .... non tutti sono d'accordo ...vedi gli articoli su Suono che sostengono, suffragato da prove di ascolto ...l'esatto contrario di ciò che dice Giussani .....
Stentor- Membro classe diamante
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Stentor ha scritto:wasky ha scritto:
Estenderei il "Vale Niente" anche al Bi Ampling Passivo ne aveva scritto un articolo Giussani ma è down ormai
Edit Trovato nella cache di gugol
http://www.renatogiussani.it/Forum_Hi-Fi_Emotions/Area_Galileo/multi_ampli.htm
Mah .... non tutti sono d'accordo ...vedi gli articoli su Suono che sostengono, suffragato da prove di ascolto ...l'esatto contrario di ciò che dice Giussani .....
Il problema è capirsi! Su Suono si utilizzava 2 amplificatori identici, il che è già un primo passo. Due ampli diversi, come capirai, devono essere "bilanciati" nel livello di uscita.
In ogni caso, ci sono amplificatori che con uno sfasamento prossimo a 90°, magari su 4 ohm di impedenza, vanno in protezione; questo perchè è una condizione "normalmente" non verificabile.
L'avvento delle protezioni non sarebbe una sfumatura timbrica, ma è una triste situazione che può constatare anche un sordo! e che potrebbe intendersi anche come una possibile difficoltà ad esprimersi anche in quegli ampli che NON vanno in protezione e che sembrerebbero infischiarsene.
Sarebbe interessante fare diverse prove del caso.....
Ciao
Ultima modifica di Daniele Pucciarelli il Ven 19 Ott 2012 - 13:02 - modificato 2 volte.
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Stentor ha scritto:E perché mai ? ...io ne sto approntando uno proprio così ...
Gli ampli sulle due vie hanno lo stesso guadagno? Come lo regoleresti il volume?
Switters- Membro classe oro
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Switters ha scritto:Gli ampli sulle due vie hanno lo stesso guadagno? Come lo regoleresti il volume?
Serve sicuramente uno strumento di misura per tarare i livelli sul crossover elettronico lo stesso vale anche per la taratura di un impianto HT con amplificatori di diversa potenza e gain in questo caso, ti affidi al test tone dell'AVR ma, sempre un mic e uno strumento "Calibrato" ti servono
Forse è questo il motivo che ferma gli appassionati nel passare ad una multiamplificazione attiva
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Daniele Pucciarelli ha scritto:In ogni caso, ci sono amplificatori che con uno sfasamento prossimo a 90°, magari su 4 ohm di impedenza, vanno in protezione
Ciao
Era proprio il problema dell'argomento di impedenza e rotazione della fase alla base dell'articolo di Renato
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Switters ha scritto:Stentor ha scritto:E perché mai ? ...io ne sto approntando uno proprio così ...
Gli ampli sulle due vie hanno lo stesso guadagno? Come lo regoleresti il volume?
con il crossover elettronico
Stentor- Membro classe diamante
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Stentor ha scritto:con il crossover elettronico
Avete già deciso anche quello Bros ?
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Dubbio in corso...
Scusate ma di tutti questi discorsi ci ho capito poco. In ambito CAR-AUDIO (passioni giovanili) è praticamente la normalità la multi-amplificazione (solitamente attiva).
Personalmente avevo addirittura una tri-amplificazione attiva, un ampli per medio e tw, un ampli per il doppio woofer e un ampli per il sub, tutti amplificatori di marche e potenze diverse.
L’unica differenza è che ogni ampli ha il suo “gain”, ossia la regolazione della sensibilità di ingresso, quindi probabilmente il problema viene già risolto in questo modo.
Se ho ben capito il problema in ambito hi-fi home è appunto la non possibilità di regolare la sensibilità di ingresso di due ampli diversi quindi ad ogni aumento del segnale di input corrisponde ad un aumento “diverso” di ciascuno dei due ampli…è corretto?
Ora vi descrivo la mia prova “rudimentale”: diffusori Indiana line musa 505, woofer inferiore collegato ad un ampli Advance Acoustic MAP 101 e woofer medio e tw collegati al Cambridge Audio 540A (amplificazione passiva quindi).
Attenzione: i due ampli sono completamente indipendenti, addirittura ho fatto una prova (folle) utilizzando un amplificatore collegato al woofer (medio) e tw del I.L. Musa 505 e altro collegato al woofer inferiore del I.L.Tesi 560 e tutto funzionava (suonava), perché mai dovrebbero andare in protezione gli ampli se uno non sa cosa fa l’altro essendo due sistemi differenti e non c’è nessun collegamento tra di loro?
La prova, semplice, è consistita nel dare potenza al woofer e tw e poi, ad un livello fermo di questi, ho dato potenza al woofer inferiore con l’altro ampli fino ad un livello che ho considerato “corretto” o almeno che mi appagasse…tutto ha funzionato senza problemi e con miglioramenti sonori che eventualmente vi potrò descrivere successivamente.
Ovviamente è piuttosto scomodo regolare di volta in volta i due volumi dei due ampli quindi questa prova si è limitata ad una prova in quanto tale.
Piuttosto sarei curioso di sapere se qualcuno ha già utilizzato dei crossover attivi e quindi abbia fatto bi-amplificazione attiva, credo molto più performante in quanto ciascun ampli lavora solo sul range di frequenze a lui dedicato.
Personalmente avevo addirittura una tri-amplificazione attiva, un ampli per medio e tw, un ampli per il doppio woofer e un ampli per il sub, tutti amplificatori di marche e potenze diverse.
L’unica differenza è che ogni ampli ha il suo “gain”, ossia la regolazione della sensibilità di ingresso, quindi probabilmente il problema viene già risolto in questo modo.
Se ho ben capito il problema in ambito hi-fi home è appunto la non possibilità di regolare la sensibilità di ingresso di due ampli diversi quindi ad ogni aumento del segnale di input corrisponde ad un aumento “diverso” di ciascuno dei due ampli…è corretto?
Ora vi descrivo la mia prova “rudimentale”: diffusori Indiana line musa 505, woofer inferiore collegato ad un ampli Advance Acoustic MAP 101 e woofer medio e tw collegati al Cambridge Audio 540A (amplificazione passiva quindi).
Attenzione: i due ampli sono completamente indipendenti, addirittura ho fatto una prova (folle) utilizzando un amplificatore collegato al woofer (medio) e tw del I.L. Musa 505 e altro collegato al woofer inferiore del I.L.Tesi 560 e tutto funzionava (suonava), perché mai dovrebbero andare in protezione gli ampli se uno non sa cosa fa l’altro essendo due sistemi differenti e non c’è nessun collegamento tra di loro?
La prova, semplice, è consistita nel dare potenza al woofer e tw e poi, ad un livello fermo di questi, ho dato potenza al woofer inferiore con l’altro ampli fino ad un livello che ho considerato “corretto” o almeno che mi appagasse…tutto ha funzionato senza problemi e con miglioramenti sonori che eventualmente vi potrò descrivere successivamente.
Ovviamente è piuttosto scomodo regolare di volta in volta i due volumi dei due ampli quindi questa prova si è limitata ad una prova in quanto tale.
Piuttosto sarei curioso di sapere se qualcuno ha già utilizzato dei crossover attivi e quindi abbia fatto bi-amplificazione attiva, credo molto più performante in quanto ciascun ampli lavora solo sul range di frequenze a lui dedicato.
RiccardoRiccardo- Novizio
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
In passato ho fatto qualcosa di più semplice, ma direi efficace.RiccardoRiccardo ha scritto:
Piuttosto sarei curioso di sapere se qualcuno ha già utilizzato dei crossover attivi e quindi abbia fatto bi-amplificazione attiva, credo molto più performante in quanto ciascun ampli lavora solo sul range di frequenze a lui dedicato.
Un'esempio di analoga realizzazione, ben descritta da Miclaud, la trovi qui.
https://www.tforumhifi.com/t25113-ta2024-all-estremo-the-bound-amp-by-tfan
pallapippo- Membro classe oro
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cdp: Advance Acoustic MCD 203, modificato (con GE Jan 5751)
giradischi: Pioneer PL-112D; testina: Audio-Techica AT95 EB;
liquida:Asus Eee PC 1001PX; software: wtfplay; cavo usb: Audioquest Cinnamon;dac: SMSL M7;
pre: Yaqin MS-12B modificato da MaurArte (valvole Mullard CV4003 KB/D e Tungsol 12AX7)
finale: Connexelectronic TA3020 V2a con alimentatore A1000SMPS, il tutto modificato ed assemblato da Vincenzo;
casse: Sonus Faber "Concerto" Grand Piano.
cavi segnale: XLR ---> RCA by Vincenzo; Mogami "Stentor";
cavi potenza: Transparent HP 14-4 (biwiring)
cavi alimentazione: by Vincenzo; by bobby052cavihifi; A.V.A.
distr. di rete: by bobby052cavihifi.
Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
wasky ha scritto:Stentor ha scritto:con il crossover elettronico
Avete già deciso anche quello Bros ?
Yes: utilizzerò il Synq DLP-6
Stentor- Membro classe diamante
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Daniele Pucciarelli ha scritto:
Il problema è capirsi! Su Suono si utilizzava 2 amplificatori identici, il che è già un primo passo.
Ciao
Infatti ....e io che dicevo ?
Con due ampli differenti è ovviamente meglio la biamplificazione attiva .... io dovevo solo che non tutti pensano che l'amplificazione passiva valga nulla ....anzi ..suono la consigliava senza alcuna remora .....
In molti ampli HT tipo Onkyo ad esempio è prevista dalla fabbrica qual'ora non si utilizzino i back surround...
Questo contrasta molto con quanto affermato da Giussani ....intendiamoci non sto dando ragione a nessuno ...ma fino a prova contraria credo di più a chi ha anche fatto delle prove pratiche.
Io ad esempio la biamplificazione passiva l'ho fatta solo una volta con le Klipsch RB81 e un ampli HT Onkyo ....non mi sento di pronunciarmi ...posso solo dirti che a dispetto dell'ampli HT e del BD Panasonic come sorgente suonava imho bene ...
Stentor- Membro classe diamante
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
Stentor ha scritto:Daniele Pucciarelli ha scritto:
Il problema è capirsi! Su Suono si utilizzava 2 amplificatori identici, il che è già un primo passo.
Ciao
Infatti ....e io che dicevo ?
Con due ampli differenti è ovviamente meglio la biamplificazione attiva .... io dovevo solo che non tutti pensano che l'amplificazione passiva valga nulla ....anzi ..suono la consigliava senza alcuna remora .....
In molti ampli HT tipo Onkyo ad esempio è prevista dalla fabbrica qual'ora non si utilizzino i back surround...
Questo contrasta molto con quanto affermato da Giussani ....intendiamoci non sto dando ragione a nessuno ...ma fino a prova contraria credo di più a chi ha anche fatto delle prove pratiche.
Io ad esempio la biamplificazione passiva l'ho fatta solo una volta con le Klipsch RB81 e un ampli HT Onkyo ....non mi sento di pronunciarmi ...posso solo dirti che a dispetto dell'ampli HT e del BD Panasonic come sorgente suonava imho bene ...
Allora OK!
Però se ti fidi di chi ha fatto prove pratiche devi sapere che, parlando con Giussani, mi raccontava che quando lavorava in ESB, multiamplificando in maniera passiva dei diffusori, aveva riscontrato dei problemi perfino con un ampli di prova marchiato SAE.....Ampli di riferimento della ESB degli anni '80. D'altra parte Renato può avere tanti difetti, ma non certo quello di parlare di cose che non ha provato. Anzi, parla solo di quelle che lui ha riscontrato.
Detto ciò, nessuno è infallibile! Ne lui, ne Suono.....
Percui la cosa più interessante da fare sarebbe prendere in seria considerazione tutto quello che si apprende da esperienze altrui, rivalutare il tutto con la Ns testa (se siamo in grado), e tirare le somme.
Ciao !
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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Re: IndianaLine MUSA 505 - Prime impressioni
RiccardoRiccardo ha scritto:Scusate ma di tutti questi discorsi ci ho capito poco. In ambito CAR-AUDIO (passioni giovanili) è praticamente la normalità la multi-amplificazione (solitamente attiva).
Personalmente avevo addirittura una tri-amplificazione attiva, un ampli per medio e tw, un ampli per il doppio woofer e un ampli per il sub, tutti amplificatori di marche e potenze diverse.
L’unica differenza è che ogni ampli ha il suo “gain”, ossia la regolazione della sensibilità di ingresso, quindi probabilmente il problema viene già risolto in questo modo.
Se ho ben capito il problema in ambito hi-fi home è appunto la non possibilità di regolare la sensibilità di ingresso di due ampli diversi quindi ad ogni aumento del segnale di input corrisponde ad un aumento “diverso” di ciascuno dei due ampli…è corretto?
Ora vi descrivo la mia prova “rudimentale”: diffusori Indiana line musa 505, woofer inferiore collegato ad un ampli Advance Acoustic MAP 101 e woofer medio e tw collegati al Cambridge Audio 540A (amplificazione passiva quindi).
Attenzione: i due ampli sono completamente indipendenti, addirittura ho fatto una prova (folle) utilizzando un amplificatore collegato al woofer (medio) e tw del I.L. Musa 505 e altro collegato al woofer inferiore del I.L.Tesi 560 e tutto funzionava (suonava), perché mai dovrebbero andare in protezione gli ampli se uno non sa cosa fa l’altro essendo due sistemi differenti e non c’è nessun collegamento tra di loro?
La prova, semplice, è consistita nel dare potenza al woofer e tw e poi, ad un livello fermo di questi, ho dato potenza al woofer inferiore con l’altro ampli fino ad un livello che ho considerato “corretto” o almeno che mi appagasse…tutto ha funzionato senza problemi e con miglioramenti sonori che eventualmente vi potrò descrivere successivamente.
Ovviamente è piuttosto scomodo regolare di volta in volta i due volumi dei due ampli quindi questa prova si è limitata ad una prova in quanto tale.
Piuttosto sarei curioso di sapere se qualcuno ha già utilizzato dei crossover attivi e quindi abbia fatto bi-amplificazione attiva, credo molto più performante in quanto ciascun ampli lavora solo sul range di frequenze a lui dedicato.
In ambito Car chi assembla e setta l'impianto è di fatto il "progettista".
In ambito "home", se tu compri un diffusore progettato e deliberato per avere talune caratteristiche di bilanciamento sonoro, è ovvio che se poi vari il livello relativo delle vie utilizzando due ampli diversi (o con sensibilità diverse) quello che ascolterai non sarà più quel diffusore, ma un nuovo e sconosciuto oggetto che ne mantiene solo le sembianze! Percui potrebbe anche suonare in maniera per te più piacevole......come anche fare pena! Quindi non avrebbe senso di parlare di "miglioramento" sonoro cona tale coinfigurazione, se poi non si specifica in maniera precisa se le rispettive vie lavorano con la solita tensione in ingresso oppure con una a casaccio.....
Insomma, per dare un giudizio si deve mantenere dei capisaldi, altrimenti si parla del niente.
Per questo motivo, quando metti mano ad un oggetto già pronto per essere utilizzato in una certa maniera, potresti ANCHE stravolgerne le prestazioni.
Detto questo c'è ANCHE il discorso della tollerabilità/compatibilità elettrica dell'ampli con l'impedenza che si ritroverà ai capi quando lavorerà con il filtraggio PASSIVO proprio della singola via del diffusore........che se fortemente sfasata potrebbe anche farlo lavorare "male". Per questo motivo (strettamente tecnico) è preferibile la multiamplificazione ATTIVA. Che però non potrà mai replicare la curva elettrica del filtraggio passivo......
Insomma, A MIO PARERE, ci sarebbe da valutare caso per caso, tenendo conto della varie problematiche e delle caratteristiche degli apparecchi.
Ciao
Daniele Pucciarelli- Membro di riguardo
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