T fobia - discussione sulla classe d/t
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Ma perchè non ci mettete una pietra sopra?
piero7- Membro classe oro
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
non avevo letto questo messaggio.... ho riso per un minuto davanti al monitordiechirico ha scritto:
ad un certo punto la fatica d'ascolto era notevole e non riuscivo più ad ascoltare.
pensa e ripensa, alla fine l'intuizione!
mi ero seduto con le chiappe sul telecomando della TV e il volume della TV continuava ad alzarsi!!!!
e te credo che non sentivo più la musica!
miii, il telecomando sullaTV che influenza la resa dell'impianto: qui siamo ai limiti del paranormale.
troppo forte sta roba!
daniele- Membro classe bronzo
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Mi sembra incredibile pensare che proprio uno come me che negli anni 80/90 ha sempre strizzato l'occhio alla amplificazione budget debba ora prendere la posizione di bastian contrario, ma ad ogni modo credo sia giusto sottolineare che qualunque tecnologia ha i suoi pregi ed i suoi difetti (o quantomeno i suoi limiti)...e non lo dico solo perchè "a scatola chiusa compro solo Arrigoni", ma anche perchè personalmente, prima di gridare facilmente al miracolo, vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...
Gatto Isidoro- Novizio
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Gatto Isidoro ha scritto:
quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata,ed oltretutto esteticamente non aveva certo l'aspetto da "giocattolino plasticoso"...
Questa è una delle tante spiegazioni che si possono dare. Ma un audiofilo
maturo dovrebbe avere abbastanza buon senso da valutare gli oggetti prima
di tutto per come suonano. Poi ci stanno le misure, il giudizio sulla qualità
costruttiva e tutte le altre menate.
Detto questo il mercato lascia spazio a tutti. La classe-D/T non ha sostituito
i prodotti tradizionali ma probabilmente ha riportato un minimo di vitalità in un
settore agonizzante. Non lo dico io che è agonizzante ma i numeri. Le riviste
cartacee stanno maluccio e si salvano con gli annuari, i negozi specializzati
sono sempre meno. L'età media degli appassionati è mostruosamente alta
e quando sordità e incontinenza urinaria avranno la meglio ti saluto l'hifi...
Alle mostre hifi ci va anche la ipod generation ma poi siamo sicuri che loro
preferiscano prodotti da migliaia di euro a setup più umani?
bonghittu- Membro classe argento
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Gatto Isidoro ha scritto:vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...
Sacrilegio ??? Se non è a componenti discreti non è hi-end ??? Punto di vista estetico (hai mai guardato la meccanica di riferimento della weiss ...che sottolineo è un ottimo prodotto ???) ???
Certe cose non si sentono neppure su videohifi. Ma scusa tu che impianto e esperienze hai per considerare dei prodotti come il Trends audio e la classe d in generale "giocattolini" ? Li hai mai sentiti suonare ?
Stentor- Membro classe diamante
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
ma davvero qualcuno pensa che usando resistenze a base di oro zecchino, cavi al plutonio che costano una vergogna, condensatori con dielettrico in diamanti sbriciolati e che sono accoppiati con uno scarto dello 0,00001% sia sinonimo di vera hi-end?
Queste minchiate servono a giustificare costi esorbitanti soltanto!!! Se si pensa che son tornate di moda, perché davvero ben suonanti, le vecchie e vetuste resistenze allen bradley in carbone con tolleranza del 5% o del 10%, ancora dietro alle favole?
Altro paragone? Valvole sovietiche. Ce ne sono conteiners pieni disponibili a prezzi che vanno dal ridicolo, la 6N1P ad un costo di vendita di 1/2 euro, alla 6N23 che costa 10 volte la 6N1P. Perché? Perché la 6N23 è l'equivalente sovietica della E88CC ed i sovietici hanno capito quanto sono minchioni gli occidentali. Loro acquistano cartoni pieni di valvole a peso, e vendono le 6N1 (che non sono rinomate perché nessun costruttore hi-end le ha mai usate) a cifre ridicole, la 6N23 che è l'equivalente della E88CC minimo a una decina di euro! E la 6N6 e la 6H30? Dato che quest'ultima è stato utilizzata da Audio Research, una coppia di 6H30 a 30/40 euro minimo l'una, la 6N6 a 2 euro!
A boccaloni!!!!
Queste minchiate servono a giustificare costi esorbitanti soltanto!!! Se si pensa che son tornate di moda, perché davvero ben suonanti, le vecchie e vetuste resistenze allen bradley in carbone con tolleranza del 5% o del 10%, ancora dietro alle favole?
Altro paragone? Valvole sovietiche. Ce ne sono conteiners pieni disponibili a prezzi che vanno dal ridicolo, la 6N1P ad un costo di vendita di 1/2 euro, alla 6N23 che costa 10 volte la 6N1P. Perché? Perché la 6N23 è l'equivalente sovietica della E88CC ed i sovietici hanno capito quanto sono minchioni gli occidentali. Loro acquistano cartoni pieni di valvole a peso, e vendono le 6N1 (che non sono rinomate perché nessun costruttore hi-end le ha mai usate) a cifre ridicole, la 6N23 che è l'equivalente della E88CC minimo a una decina di euro! E la 6N6 e la 6H30? Dato che quest'ultima è stato utilizzata da Audio Research, una coppia di 6H30 a 30/40 euro minimo l'una, la 6N6 a 2 euro!
A boccaloni!!!!
piero7- Membro classe oro
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
piero7 ha scritto:ma davvero qualcuno pensa che usando resistenze a base di oro zecchino, cavi al plutonio che costano una vergogna, condensatori con dielettrico in diamanti sbriciolati e che sono accoppiati con uno scarto dello 0,00001% sia sinonimo di vera hi-end?
Queste minchiate servono a giustificare costi esorbitanti soltanto!!! Se si pensa che son tornate di moda, perché davvero ben suonanti, le vecchie e vetuste resistenze allen bradley in carbone con tolleranza del 5% o del 10%, ancora dietro alle favole?
Altro paragone? Valvole sovietiche. Ce ne sono conteiners pieni disponibili a prezzi che vanno dal ridicolo, la 6N1P ad un costo di vendita di 1/2 euro, alla 6N23 che costa 10 volte la 6N1P. Perché? Perché la 6N23 è l'equivalente sovietica della E88CC ed i sovietici hanno capito quanto sono minchioni gli occidentali. Loro acquistano cartoni pieni di valvole a peso, e vendono le 6N1 (che non sono rinomate perché nessun costruttore hi-end le ha mai usate) a cifre ridicole, la 6N23 che è l'equivalente della E88CC minimo a una decina di euro! E la 6N6 e la 6H30? Dato che quest'ultima è stato utilizzata da Audio Research, una coppia di 6H30 a 30/40 euro minimo l'una, la 6N6 a 2 euro!
A boccaloni!!!!
Quoto al 100% .... i "pregiati materiali" sono solo per far abboccare i soliti fessi! ...quel che conta è il progetto e il rispetto di determinati standard di qualità non i condensatori in oro zecchino costruiti in una notte di luna piena.
Caro gatto isidoro che definisci "eresie" la classe t, o sei molto religioso ...e allora è inutile discutere oppure non hai mai visto l'interno, ad esempio, di un DAC Emms Lab: sostanza e non cavolate per sparare fumo... oppure mi vuoi dire che anche emms lab non è vera hi-end?
Stentor- Membro classe diamante
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
No, come ripeto non compero a scatola chiusa, però ho letto per anni riviste come "Suono" ed "Audio Rewiew" e posso garantirti che se anche in un ampli Hi End dal costo di decine di miloioni di lire (con alimentazione toroidale ,mos-fet di potenza ecc ecc...) c'era anche un solo minuscolo integrato di pur minima rilevanza, già i giudizi cominciavano a vacillare. Quindi pensa un pò come quella generazione di lettori e soprattutto ascoltoni possa recepire una apparecchiatura che basa quasi tutte le sue capacità su un solo integrato che fa di tutto e di più e che per giunta con pregi e difetti lavora perfino in switching. La circuitazione switching a mio modesto avviso può andar bene per ricaricare la batteria di un telefonino e non certo per l'HiFi...Ad ogni modo se vuoi conoscere un VERO ampli Hi End vatti a vedere le produzioni di marchi storici come Krell, Conrad Johnson, Perraux,Treshold, Mark Levinson, Harman Kardon, Accuphase, Mission, Carver, Audio Researc ed altri, che sfornavano veri mostri a stato solido e che nulla hanno a che vedere con le varie scatoline e scatolette attuali. Ma io capisco che per chi quel periodo non lo ha vissuto possa essere difficile immaginarsi cosa poteva essere il mito della vera HiEnd.Stentor ha scritto:Gatto Isidoro ha scritto:vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...
Sacrilegio ??? Se non è a componenti discreti non è hi-end ??? Punto di vista estetico (hai mai guardato la meccanica di riferimento della weiss ...che sottolineo è un ottimo prodotto ???) ???
Certe cose non si sentono neppure su videohifi. Ma scusa tu che impianto e esperienze hai per considerare dei prodotti come il Trends audio e la classe d in generale "giocattolini" ? Li hai mai sentiti suonare ?
Gatto Isidoro- Novizio
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Gatto Isidoro ha scritto:La circuitazione switching a mio modesto avviso può andar bene per ricaricare la batteria di un telefonino e non certo per l'HiFi...
Questa è veramente buona ..... certo "schifezze" inglesi come chord che usano alimentazioni switching non sono hifi.....
Beh ma suono lo leggevi solamente oppure tutti quei nomi li hai comprati??? ....io sarò solamente un poveretto ma qualcosa nella mia vita lo ho acquistato dei marchi che citi e i confronti li ho fatti con le mie orecchie!
Nulla di personale ma ti prego di avvertirmi se sei troppo religioso
PS perchè non posti la fotografia del tuo impianto ?
Stentor- Membro classe diamante
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
In passato avevo un finale Perreaux pilotato da un pre Proton e diffusori ESB . Poi nel '92 vendetti tutto ed adesso mi diverto con 3 impiantini Vintage vari brand ma senza troppe pretese: appena ho tempo ne farò e posterò le foto. SalutiStentor ha scritto:
Beh ma suono lo leggevi solamente oppure tutti quei nomi li hai comprati??? ....io sarò solamente un poveretto ma qualcosa nella mia vita lo ho acquistato dei marchi che citi e i confronti li ho fatti con le mie orecchie!
PS perchè non posti la fotografia del tuo impianto ?
Gatto Isidoro- Novizio
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Gatto Isidoro ha scritto:No, come ripeto non compero a scatola chiusa, però ho letto per anni riviste come "Suono" ed "Audio Rewiew" e posso garantirti che se anche in un ampli Hi End dal costo di decine di miloioni di lire (con alimentazione toroidale ,mos-fet di potenza ecc ecc...) c'era anche un solo minuscolo integrato di pur minima rilevanza, già i giudizi cominciavano a vacillare. Quindi pensa un pò come quella generazione di lettori e soprattutto ascoltoni possa recepire una apparecchiatura che basa quasi tutte le sue capacità su un solo integrato che fa di tutto e di più e che per giunta con pregi e difetti lavora perfino in switching. La circuitazione switching a mio modesto avviso può andar bene per ricaricare la batteria di un telefonino e non certo per l'HiFi...Ad ogni modo se vuoi conoscere un VERO ampli Hi End vatti a vedere le produzioni di marchi storici come Krell, Conrad Johnson, Perraux,Treshold, Mark Levinson, Harman Kardon, Accuphase, Mission, Carver, Audio Researc ed altri, che sfornavano veri mostri a stato solido e che nulla hanno a che vedere con le varie scatoline e scatolette attuali. Ma io capisco che per chi quel periodo non lo ha vissuto possa essere difficile immaginarsi cosa poteva essere il mito della vera HiEnd.Stentor ha scritto:Gatto Isidoro ha scritto:vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...
Sacrilegio ??? Se non è a componenti discreti non è hi-end ??? Punto di vista estetico (hai mai guardato la meccanica di riferimento della weiss ...che sottolineo è un ottimo prodotto ???) ???
Certe cose non si sentono neppure su videohifi. Ma scusa tu che impianto e esperienze hai per considerare dei prodotti come il Trends audio e la classe d in generale "giocattolini" ? Li hai mai sentiti suonare ?
Caro amico, non difendo la classe T, anche perché non credo nei davide che ammazzano i golia, ma neanche penso (e di questo ne sono pienamente convinto) che se non hai un golia tutto il resto so solo fetecchie. Ho vissuto il periodo d'oro (come lo intendi tu) in prima persona per aver acquistato (e rivenduto) alcune di quelle mirabolanti firme che hai elencato. Le riviste che hai citato hanno contruibuito, e non poco, a far credere che se non avevi quelle targhette sul frontale stavi ascoltando pura cacca. Il gran problema è che da boccalone quale ero, c'ero cascato! La mia insoddisfazione veniva dal fatto che non riuscivo a sentire quello che loro sbandieravano, ma sopratutto, lo sbandierare meraviglie era proporzionale al costo dell'aggeggio, finché mi decisi di fare il gran passo. Do via tutte le mie fetecchie e passo (nell'ordine) da Krell a Mark Levinson. Madò, che delusione! Le madonne che mi aspettavo di vedere, il saxista che doveva materializzarsi in mezzo alla stanza, proprio come accade col teletrasporto di Star Trek, non si materializzava! Mi aspettavo le stesse sensazioni che si hanno quando si sta seduti davanti ad un trio jazz dal vivo, e invece niente! Grazie alla complicità di amici, si inizia il vorticoso "io presto questo a te, tu presti quello a me" come drogati, drogati di targhette! Così ho avuto il piacere (e la fortuna) di avere in casa (e di ascoltare in casa di altri) cose pazzesche! Il mega finale da 300+300 che quando l'accendevi, se avevi 3Kw di contratto enel, si abbassano le luci! Ma niente, quelle sensazioni ben note a chi frequenta concerti dal vivo e sa di quello che parlo non c'erano! Soggiorni enormi ottimizzati per la musica, tube traps da tutte le parti, risuonatori e armonizzatori, filtri di rete e cavi che ti pagavi non una ma 10 crociere di un mese! E alla fine della fiera, come tutte le persone che hanno perso la testa e poi la ritrovano, ti metti a fare due conti. Ho speso tutti quei soldi per cosa? Ti devo dire che per ogni "accatta & venni" erano milioni che se ne andavano in aria di perdite per l'oggetto che davi via, e milioni per il nuovo che arrivava? Ma mentre io e i boccaloni come me pagavamo di tasca nostra, quei signori che decantavano questo e quello, li avevano gratis. E non mi riferisco agli oggetti per le prove, ma ai regali che avevano da distributori e produttori!!! E' facile decantare qualcosa che non hai pagato, è un po' più difficile giustificare a te stesso, che hai speso l'equivalente di un piccolo appartamento, e dopo 6 mesi c'hai perso il 30% del valore pagato! E vogliamo parlare degli accoppiamenti? Ma per forza da te le cose non vanno, le tue casse richiedono polso ed energia, so difficili da pilotare. Ma io ho due woofer da 10cm soltanto, ma che energia ci vuole per muovere due altoparlantini? Era li il segreto! Ampli da centinaia di watt e centinaia di ampere Ma per far che? E come mai oggi, gli stessi woofer si muovono (e pure bene) con soli 20 watt valvolari che di corrente son piuttosto scarsi? Dovevi stare attento ad accoppiare questo ma non con quello, perché quell'altro, era un po' più moscio in quel frangente e che quindi.... Argh!!!!!!
Audio Reasearch, Conrad Jonson, Mark Levinson, Audible Illusion... Si parlava per sigle, dimenticando quello che c'era dentro. 20 milioni di vecchie lire un pre con due 6H30? 4.200 mila lire per un pre con due ECC88? (ed era un affarone a quel prezzo!) Voi vi siete bruciati il cervello!!!
Nessun impianto è stato mai in grado di ricreare le stesse sensazioni di un evento live! Nessuno! Manco l'Ongaku da 170 milioni di vecchie lire!!!
Continuate a parlare per "targhette" ignorando cosa c'è realmente dentro a quegli scatolotti, un pugno di fet, che per quanto selezionati, non arrivano a costare 100 mila delle vecchie lire (il pre ML, un pugno di fet in uno scatolotto metallico sigillato (perché NON dovevi vedere) in un case d'alluminio pesante 10kg) e continuate ad illudervi, la materializzazione in stile Star Trek è un racconto di fantascienza soltanto.
Ho aperto un post l'altro giorno, mi son venuti a trovare alcuni dei vecchi amici di cui sopra. Leggi qui: http://t-class.niceboard.org/hifi-in-generale-f9/ieri-ho-avuto-gente-a-casa-t10850.htm
Per la prima volta ho avuto vera soddisfazione delle mie fetecchie, perché queste persone, sorde non sono, e manco stupide (eccetto una), e vedere le loro facce di fronte alle mie realizzazioni, è stato veramente impagabile!
P.S. la madonna non la vedo manco con i miei cacaturi, giusto per chiarire, ho capito che l'evento dal vivo è un'altra cosa rispetto alla musica riprodotta in salotto, ma spendo un soldo di cacio (rispetto agli anni d'oro), mi diverto da matti (perché me li faccio e/o me li modifico io) ma sopratutto, SONO IO CHE DECIDO IL COMPROMESSO di come devono suonare! E questo è davvero impagabile! Altro che accoppiamenti magici multimilionari! Una 6H30 o una E88CC è una 6H30 o una E88CC dentro al pre Audio Research che dentro al mio pre! Altro che baubau miciomicio!
Voi continuate a farvi prendere in giro...
Oh, senza offesa!!!
P.S. la classe T a me non piace neanche un po', almeno quello che ho ascoltato fino a questo momento...
piero7- Membro classe oro
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Gatto Isidoro ha scritto:In passato avevo un finale Perreaux pilotato da un pre Proton e diffusori ESB . Poi nel '92 vendetti tutto ed adesso mi diverto con 3 impiantini Vintage vari brand ma senza troppe pretese: appena ho tempo ne farò e posterò le foto. SalutiStentor ha scritto:
Beh ma suono lo leggevi solamente oppure tutti quei nomi li hai comprati??? ....io sarò solamente un poveretto ma qualcosa nella mia vita lo ho acquistato dei marchi che citi e i confronti li ho fatti con le mie orecchie!
PS perchè non posti la fotografia del tuo impianto ?
Beh ci sono cose vintage modeste come i miei Quad o i leak che suonano ancora meravigliosamente nonostante il loro piccolo valore commerciale.
Per il resto a me piace tutto ciò che suona bene e le migliori realizzazioni in classe T sono al livello dei migliori ampli tradizionali passati da casa mia (Mcintosh MA6900, MA6300, Classè Audio fifteen, Pass Aleph 30, Boulder 500AE, Krell KSA200S, Audio Note Soro, Quad II, Leak TL12 point one...).
Comunque la cosa migliore è ascoltare ciò che più emoziona...e su questo penso siamo tutti d'accordo
Stentor- Membro classe diamante
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Quoto ogni singola parola dei due post precedenti.
Flightangel- CDP Expert
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Località : Catanzaro.
Provincia : Catanzaro.
Occupazione/Hobby : Ho un lavoro/Libri,films.
Impianto : Primary set-up:
Sony CDP X555 Es - Marantz CD 6004
Ampli: Accuphase E203
ProAc Response 2.5 (Custom Clone)
--------------------------
Slave set up:
Marantz cd 6004
Trends Audio ta10.2
Acoustical Rs3i
Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Credo che ciò che conta, alla fine, non sia se all'interno dell'oggetto ci siano mattoni, oro, plastica o chip economici, ma che il risultato finale sia interessante e commisurato alla spesa. Se per ottenere una frazione di miglioramente da un prodotto finito debbo spendere 10-100-1000 in più il gioco può non valere la candela. In questo forum che conta ormai quasi 2000 iscritti, ci sono (molti) autocostruttori, con una grande esperienza, provenienti da una miriade di ascolti, se diversi degli stessi sono rimasti colpiti dalla classe d/t qualcosa vorrà dire. Al di fuori di ciò diversi di noi hanno superato la quarantina, ascoltato elettroniche degli 80-90 più o meno buone, assemblato impianti, ascoltato abbastanza. Nel mio piccolo qualche buon integrato e pre e finale li ho sentiti (tuttora a casa dei miei c'è una buona coppia Yamaha). Ciò che non ci si deve mai stancare di dire è che con poche decine di euro si può fruire di un suono più che decoroso, a volte veramente buono e che non tutti sono disposti (o possono) spendere migliaia di euro per poi non vedere il paradiso. Io, come molti altri, ascolto con apparecchi da poche decine di euro e ti posso assicurare che molti amici che passano per casa non credono alle loro orecchie. Poi, quando vado a casa der mi babbo e attacco l'impianto "buono" (che oggi costerebbe 4-5000 eu e ben configurato) mi stupisco di quanto sia "stellare" il rapporto qualità prezzo degli oggetti che utilizzo a casa mia. Plasticosi o menoGatto Isidoro ha scritto:Mi sembra incredibile pensare che proprio uno come me che negli anni 80/90 ha sempre strizzato l'occhio alla amplificazione budget debba ora prendere la posizione di bastian contrario, ma ad ogni modo credo sia giusto sottolineare che qualunque tecnologia ha i suoi pregi ed i suoi difetti (o quantomeno i suoi limiti)...e non lo dico solo perchè "a scatola chiusa compro solo Arrigoni", ma anche perchè personalmente, prima di gridare facilmente al miracolo, vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...
Artinside- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 29.01.09
Numero di messaggi : 3182
Località : Sassari
Occupazione/Hobby : Arte Contemporanea
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Pre: Minimalist autocostruito
Amplificatori: Hifimediy Tk2050 alimentata in AC, Smsl sa-s1 Ta2020, Smsl sa-s2 Ta2024, Helder Audio Ta2024 , S I T amp Ta2024, Sure Ta2024, Sure "Octopus" Tpa 3123, Scythe sda1000, Gainclone Lm1875
Diffusori Esb xl5, Alix Project One
Ampli cuffie: Poppulse mini headphone amp
Cuffie: Grado - Alessandro MS1, Koss Portapro, Jvc ha-fxc51, Monoprice 8320, Jvc Ha-fx34, Awei es-q9, Xkdun Ck-700 etc, etc, etc....
Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Gatto Isidoro ha scritto:prima di gridare facilmente al miracolo, vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...
La risposta è nella tua stessa domanda: tecnologia innovativa.
Esattamente come un pentium ultima generazione è infinitamente migliore con un computer a schede perforate costruito agli albori dell'era informatica.
Inoltre un circuito integrato è tendenzialmente più affidabile di uno a discreti.
I termini "audiophile" e "hi-end" sono mere balle commerciali inventate per vendere prodotti dal costo smodato quanto spesso ingiustificato: l'hi-fi è e resta il livello più alto della corretta riproduzione musicale (appunto ad alta fedeltà, sempre più alta con l'evolversi della tecnologia). Pertanto un prodotto ben progettato e ben suonante ha tutti i requisiti per dirsi hi-fi e non ci vedo nulla di sacrilego se costa poche decine di euro. Anzi, un bell'esempio di consumo sostenibile!
Esattamente come un pentium ultima generazione è infinitamente migliore con un computer a schede perforate costruito agli albori dell'era informatica.
Inoltre un circuito integrato è tendenzialmente più affidabile di uno a discreti.
I termini "audiophile" e "hi-end" sono mere balle commerciali inventate per vendere prodotti dal costo smodato quanto spesso ingiustificato: l'hi-fi è e resta il livello più alto della corretta riproduzione musicale (appunto ad alta fedeltà, sempre più alta con l'evolversi della tecnologia). Pertanto un prodotto ben progettato e ben suonante ha tutti i requisiti per dirsi hi-fi e non ci vedo nulla di sacrilego se costa poche decine di euro. Anzi, un bell'esempio di consumo sostenibile!
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Andrea Gianelli ha scritto:Gatto Isidoro ha scritto:prima di gridare facilmente al miracolo, vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...La risposta è nella tua stessa domanda: tecnologia innovativa.
Esattamente come un pentium ultima generazione è infinitamente migliore con un computer a schede perforate costruito agli albori dell'era informatica.
Inoltre un circuito integrato è tendenzialmente più affidabile di uno a discreti.
I termini "audiophile" e "hi-end" sono mere balle commerciali inventate per vendere prodotti dal costo smodato quanto spesso ingiustificato: l'hi-fi è e resta il livello più alto della corretta riproduzione musicale (appunto ad alta fedeltà, sempre più alta con l'evolversi della tecnologia). Pertanto un prodotto ben progettato e ben suonante ha tutti i requisiti per dirsi hi-fi e non ci vedo nulla di sacrilego se costa poche decine di euro. Anzi, un bell'esempio di consumo sostenibile!
essì ...ad esempio ... un fenice 20 quanti valvolari da migliaia di euro fa buttare nel cesso ? Vero Andrea ?
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Sergio.......nun fà accussì.schwantz34 ha scritto:
essì ...ad esempio ... un fenice 20 quanti valvolari da migliaia di euro fa buttare nel cesso ? Vero Andrea ?
Alessandro LXIV- Membro classe oro
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Ok, QUASI tutto giusto tranne che per un piccolissimo particolare: non metto in dubbio che l'ampli in classe D & T possa essere una positiva innovazione che potrà riaprire a tutti gli appassionati il recessivo mercato dell'Alta Fedeltà,ma al massimo posso chiamarlo progetto Audiophile,cioè che strizza l'occhio ai puristi dell'HiFi,ma non di certo Hi End, in quanto quest'ultima denominazione non serviva come dici solo per giustificare un assegno con parecchi zeri, ma in realtà per antonomasia identificava anche una ben precisa classe componentistica che si sviluppava senza compromessi di nessun genere, mentre invece una tecnologia disponibile unicamente attraverso un circuito integrato è a mio avviso già di per se e per definizione stessa un compromesso perchè si avvale di una circuitazione che risponde necessariamente a target qualitativi e di costo molto inferiori rispetto alla componentistica "discreta" che viceversa può anche essere iperselezionata e con migliori caratteristiche di targa .Che poi il tutto sia molto più ingombrante di un semplice integrato,questo è un altro discorso,ma all'epoca il formato rack era appunto nato per uniformare gli standard e sopperire nel contempo alla necessità di spazio. A mio avviso, quando lo stesso progetto sarà disponibile in una versione con almeno una maggiore implementazione di componenti "discreti" ,allora forse solo in quel caso si potrebbe cominciare a parlare di Hi End in classe D & T, ma personalmente,almeno per ora, per quanto l'idea possa essere notevole innovativa e sicuramente bensuonante, non mi sento di poterla classificare nell'olimpo dello state-of-the-art dell'HiFi.Andrea Gianelli ha scritto:Gatto Isidoro ha scritto:prima di gridare facilmente al miracolo, vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...La risposta è nella tua stessa domanda: tecnologia innovativa.
Esattamente come un pentium ultima generazione è infinitamente migliore con un computer a schede perforate costruito agli albori dell'era informatica.
Inoltre un circuito integrato è tendenzialmente più affidabile di uno a discreti.
I termini "audiophile" e "hi-end" sono mere balle commerciali inventate per vendere prodotti dal costo smodato quanto spesso ingiustificato: l'hi-fi è e resta il livello più alto della corretta riproduzione musicale (appunto ad alta fedeltà, sempre più alta con l'evolversi della tecnologia). Pertanto un prodotto ben progettato e ben suonante ha tutti i requisiti per dirsi hi-fi e non ci vedo nulla di sacrilego se costa poche decine di euro. Anzi, un bell'esempio di consumo sostenibile!
Gatto Isidoro- Novizio
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Gatto Isidoro, a me non rispondi?
piero7- Membro classe oro
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Scusate, secondo voi quanto costa di componenti un amplificatore Hi End da 20.000 Euro?
Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
MaurArte ha scritto:Scusate, secondo voi quanto costa di componenti un amplificatore Hi End da 20.000 Euro?
piu' o meno quanto un fenice 20 ? ;-)
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
MaurArte ha scritto:Scusate, secondo voi quanto costa di componenti un amplificatore Hi End da 20.000 Euro?
Dipende maurizio... in media costerà € 700,00.
Stentor- Membro classe diamante
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
Diciamo che costa poche centinaia di euro.
Il prezzo da cosa è giustificato?
Il prezzo da cosa è giustificato?
Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
piero7 ha scritto:Gatto Isidoro ha scritto:No, come ripeto non compero a scatola chiusa, però ho letto per anni riviste come "Suono" ed "Audio Rewiew" e posso garantirti che se anche in un ampli Hi End dal costo di decine di miloioni di lire (con alimentazione toroidale ,mos-fet di potenza ecc ecc...) c'era anche un solo minuscolo integrato di pur minima rilevanza, già i giudizi cominciavano a vacillare. Quindi pensa un pò come quella generazione di lettori e soprattutto ascoltoni possa recepire una apparecchiatura che basa quasi tutte le sue capacità su un solo integrato che fa di tutto e di più e che per giunta con pregi e difetti lavora perfino in switching. La circuitazione switching a mio modesto avviso può andar bene per ricaricare la batteria di un telefonino e non certo per l'HiFi...Ad ogni modo se vuoi conoscere un VERO ampli Hi End vatti a vedere le produzioni di marchi storici come Krell, Conrad Johnson, Perraux,Treshold, Mark Levinson, Harman Kardon, Accuphase, Mission, Carver, Audio Researc ed altri, che sfornavano veri mostri a stato solido e che nulla hanno a che vedere con le varie scatoline e scatolette attuali. Ma io capisco che per chi quel periodo non lo ha vissuto possa essere difficile immaginarsi cosa poteva essere il mito della vera HiEnd.Stentor ha scritto:Gatto Isidoro ha scritto:vorrei innanzitutto capire come si fa a chiamare Audiophile e perfino HiEnd(sacrilegio!) un tipo di prodotto che, pur ammettendo che sia davvero circuitalmente innovativo,basa il 90% della sua tecnologia su 1 o 2 meri circuiti integrati,quando invece il vero Prodotto Audiophile era originariamente sinonimo di componentistica "discreta" ed iperselezionata in tiratura spesso limitata che, valvolari a parte, difficilmente verteva su mini-amplificazioni ,e che dal punto di vista estetico per giunta non aveva di certo un look da "giocattolino" più o meno plasticoso...
Sacrilegio ??? Se non è a componenti discreti non è hi-end ??? Punto di vista estetico (hai mai guardato la meccanica di riferimento della weiss ...che sottolineo è un ottimo prodotto ???) ???
Certe cose non si sentono neppure su videohifi. Ma scusa tu che impianto e esperienze hai per considerare dei prodotti come il Trends audio e la classe d in generale "giocattolini" ? Li hai mai sentiti suonare ?
Caro amico, non difendo la classe T, anche perché non credo nei davide che ammazzano i golia, ma neanche penso (e di questo ne sono pienamente convinto) che se non hai un golia tutto il resto so solo fetecchie. Ho vissuto il periodo d'oro (come lo intendi tu) in prima persona per aver acquistato (e rivenduto) alcune di quelle mirabolanti firme che hai elencato. Le riviste che hai citato hanno contruibuito, e non poco, a far credere che se non avevi quelle targhette sul frontale stavi ascoltando pura cacca. Il gran problema è che da boccalone quale ero, c'ero cascato! La mia insoddisfazione veniva dal fatto che non riuscivo a sentire quello che loro sbandieravano, ma sopratutto, lo sbandierare meraviglie era proporzionale al costo dell'aggeggio, finché mi decisi di fare il gran passo. Do via tutte le mie fetecchie e passo (nell'ordine) da Krell a Mark Levinson. Madò, che delusione! Le madonne che mi aspettavo di vedere, il saxista che doveva materializzarsi in mezzo alla stanza, proprio come accade col teletrasporto di Star Trek, non si materializzava! Mi aspettavo le stesse sensazioni che si hanno quando si sta seduti davanti ad un trio jazz dal vivo, e invece niente! Grazie alla complicità di amici, si inizia il vorticoso "io presto questo a te, tu presti quello a me" come drogati, drogati di targhette! Così ho avuto il piacere (e la fortuna) di avere in casa (e di ascoltare in casa di altri) cose pazzesche! Il mega finale da 300+300 che quando l'accendevi, se avevi 3Kw di contratto enel, si abbassano le luci! Ma niente, quelle sensazioni ben note a chi frequenta concerti dal vivo e sa di quello che parlo non c'erano! Soggiorni enormi ottimizzati per la musica, tube traps da tutte le parti, risuonatori e armonizzatori, filtri di rete e cavi che ti pagavi non una ma 10 crociere di un mese! E alla fine della fiera, come tutte le persone che hanno perso la testa e poi la ritrovano, ti metti a fare due conti. Ho speso tutti quei soldi per cosa? Ti devo dire che per ogni "accatta & venni" erano milioni che se ne andavano in aria di perdite per l'oggetto che davi via, e milioni per il nuovo che arrivava? Ma mentre io e i boccaloni come me pagavamo di tasca nostra, quei signori che decantavano questo e quello, li avevano gratis. E non mi riferisco agli oggetti per le prove, ma ai regali che avevano da distributori e produttori!!! E' facile decantare qualcosa che non hai pagato, è un po' più difficile giustificare a te stesso, che hai speso l'equivalente di un piccolo appartamento, e dopo 6 mesi c'hai perso il 30% del valore pagato! E vogliamo parlare degli accoppiamenti? Ma per forza da te le cose non vanno, le tue casse richiedono polso ed energia, so difficili da pilotare. Ma io ho due woofer da 10cm soltanto, ma che energia ci vuole per muovere due altoparlantini? Era li il segreto! Ampli da centinaia di watt e centinaia di ampere Ma per far che? E come mai oggi, gli stessi woofer si muovono (e pure bene) con soli 20 watt valvolari che di corrente son piuttosto scarsi? Dovevi stare attento ad accoppiare questo ma non con quello, perché quell'altro, era un po' più moscio in quel frangente e che quindi.... Argh!!!!!!
Audio Reasearch, Conrad Jonson, Mark Levinson, Audible Illusion... Si parlava per sigle, dimenticando quello che c'era dentro. 20 milioni di vecchie lire un pre con due 6H30? 4.200 mila lire per un pre con due ECC88? (ed era un affarone a quel prezzo!) Voi vi siete bruciati il cervello!!!
Nessun impianto è stato mai in grado di ricreare le stesse sensazioni di un evento live! Nessuno! Manco l'Ongaku da 170 milioni di vecchie lire!!!
Continuate a parlare per "targhette" ignorando cosa c'è realmente dentro a quegli scatolotti, un pugno di fet, che per quanto selezionati, non arrivano a costare 100 mila delle vecchie lire (il pre ML, un pugno di fet in uno scatolotto metallico sigillato (perché NON dovevi vedere) in un case d'alluminio pesante 10kg) e continuate ad illudervi, la materializzazione in stile Star Trek è un racconto di fantascienza soltanto.
Ho aperto un post l'altro giorno, mi son venuti a trovare alcuni dei vecchi amici di cui sopra. Leggi qui: http://t-class.niceboard.org/hifi-in-generale-f9/ieri-ho-avuto-gente-a-casa-t10850.htm
Per la prima volta ho avuto vera soddisfazione delle mie fetecchie, perché queste persone, sorde non sono, e manco stupide (eccetto una), e vedere le loro facce di fronte alle mie realizzazioni, è stato veramente impagabile!
P.S. la madonna non la vedo manco con i miei cacaturi, giusto per chiarire, ho capito che l'evento dal vivo è un'altra cosa rispetto alla musica riprodotta in salotto, ma spendo un soldo di cacio (rispetto agli anni d'oro), mi diverto da matti (perché me li faccio e/o me li modifico io) ma sopratutto, SONO IO CHE DECIDO IL COMPROMESSO di come devono suonare! E questo è davvero impagabile! Altro che accoppiamenti magici multimilionari! Una 6H30 o una E88CC è una 6H30 o una E88CC dentro al pre Audio Research che dentro al mio pre! Altro che baubau miciomicio!
Voi continuate a farvi prendere in giro...
Oh, senza offesa!!!
P.S. la classe T a me non piace neanche un po', almeno quello che ho ascoltato fino a questo momento...
Piè, mi sono commosso...
ora però non ho la forza di leggere gli altri post
Radiofaro- Membro classe argento
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Re: T fobia - discussione sulla classe d/t
MaurArte ha scritto:Diciamo che costa poche centinaia di euro.
Il prezzo da cosa è giustificato?
Dal fatto che quella è Aiend e quindi è grossa e costa tanto?
porfido- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 23.11.08
Numero di messaggi : 5044
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Impianto :- Spoiler:
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