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Cavi: finalmente qualcosa detta con la VERITA' dei fatti e degli studi effettuati

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Messaggio Da andzoff Mar 7 Mag 2013 - 7:04

sonic63 ha scritto:Non è questo il punto.
Un'impedenza d'uscita NON è sbagliata(può essere non adatta in un certo accoppiamento) ma di per se non è sbagliata.
E' un'affermazione che non esiste (tanto meno detta da un'ingegnere) ... è come dire che se un'altoparlante ha un'impedenza di 16 Ohm è sbagliato.
Oppure che una risonanza a 60 hz per un'altoparlante è sbagliata.
L'impedenza d'uscita di uno stadio dipende da come è fatto lo stadio, dal suo progetto, dai componenti usati, è una caratteristica dello stadio ....non esiste un'impedenza d'uscita "SBAGLIATA".
Hello
Secondo me Giussani parte da una massima della progettazione che cerco umilmente di riassumere: in uno stadio di amplificazione, l'impedenza di ingresso deve essere più alta possibile e l'impedenza di uscita deve essere più bassa possibile(*).
Tra due stadi di amplificazione, l'accoppiamento non è altro che impedenza di uscita bassa per lo stadio a monte, impedenza di ingresso alta per lo stadio a valle. Quale altra dovrebbe essere?
Alla luce di queste considerazioni, Giussani dice semplicemente che 1000 ohm è una impedenza alta e quindi è un errore di progettazione (vabè, poi usa la parola sbagliata).
In questa affermazione non ci trovo niente di scandaloso.

(*)Sarà pure una semplificazione, ma è la linea guida raccontata (e scritta) ogni anno da persona altrettanto illustre (di Giussani) ai propri studenti.
Hello
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Messaggio Da sonic63 Mar 7 Mag 2013 - 7:58

andzoff ha scritto:
sonic63 ha scritto:Non è questo il punto.
Un'impedenza d'uscita NON è sbagliata(può essere non adatta in un certo accoppiamento) ma di per se non è sbagliata.
E' un'affermazione che non esiste (tanto meno detta da un'ingegnere) ... è come dire che se un'altoparlante ha un'impedenza di 16 Ohm è sbagliato.
Oppure che una risonanza a 60 hz per un'altoparlante è sbagliata.
L'impedenza d'uscita di uno stadio dipende da come è fatto lo stadio, dal suo progetto, dai componenti usati, è una caratteristica dello stadio ....non esiste un'impedenza d'uscita "SBAGLIATA".
Hello
Secondo me Giussani parte da una massima della progettazione che cerco umilmente di riassumere: in uno stadio di amplificazione, l'impedenza di ingresso deve essere più alta possibile e l'impedenza di uscita deve essere più bassa possibile(*).
Certo, ma "più bassa possibile" nei limiti delle possibilità del tipo di circuito.
Che io sappia una regola che, riferendosi ad un generico stadio amplificatore in tensione, che reciti :" l'impedenza di uscita di un pre deve essere molto più bassa di 1000 Ohm sennò è sbagliata" non esiste.
andzoff ha scritto:
Tra due stadi di amplificazione, l'accoppiamento non è altro che impedenza di uscita bassa per lo stadio a monte, impedenza di ingresso alta per lo stadio a valle. Quale altra dovrebbe essere?
E allora ?
A parte che l'adattamento delle impedenze tra due stadi in base alla regoletta del 10 a 1(meglio sarebbe di più) è condizione necessaria ma non sufficiente per un buon risultato( e comunque molto spesso viene ignorata poichè il massimo trasferimento energetico si ha quando generatore e carico hanno le stesse impedenze), chi mi vieta di usare con un pre che ha impedenza d'uscita di 1000 Ohm un finale che ha impedenza d'ingresso di 100.000 Ohm ?
Teoricamente ci sarebbe qualcosa di sbagliato?
E anche se il pre uscisse con 2.000 Ohm ...dove sarebbe il problema se collegato ad un finale da 100K di impedenza d'ingresso?
Se il pre è in grado di pilotare quel finale....dov'è che l'impedenza d'uscita è "sbagliata" ?
andzoff ha scritto:
Alla luce di queste considerazioni, Giussani dice semplicemente che 1000 ohm è una impedenza alta e quindi è un errore di progettazione (vabè, poi usa la parola sbagliata).
In questa affermazione non ci trovo niente di scandaloso.
Un'impedenza d'uscita di 1000 Ohm NON è un'errore di progettazione e NON è assolutamente sbagliata a "prescindere".
Nella comunicazione, quando si insegna, le parole sono importanti, soprattutto nelle materie scientifiche.
Comunque io non ho mai parlato di "scandalo " ma solo di mie sensazioni personali.
L'Ing. Giussani ha fatto tanto per l'elettroacustica che certo non sarà un'aggettivo a sproposito a sminuirne i meriti.
Resta il fatto che io dal basso della mia enorme ignoranza non sono d'accordo con la sua affermazione e credo di averne motivato il perchè.
Hello

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Messaggio Da LakyV Mar 7 Mag 2013 - 8:17

Stentor ha scritto:
LakyV ha scritto:
Mi piacerebbe conoscere il prezzo

€ 439,00 quelli di potenza e € 149,00 quello di segnale coassiale. Sul sito c'è l'E-shop con tutti i prezzi ....compresi i diffusori top di gamma che vende a € 98.000,00.
I diffusori li avevo già visti, ma i cavi mi erano sfuggiti!!!
Con tutto il rispetto per Giussani, che ritengo persona preparata...

Non ho mai visto un animalista convinto e vegetariano, vendere carne!!!
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Messaggio Da Switters Mar 7 Mag 2013 - 9:13

Premesso che la posizione di sonic63 è simile alla mia, nel senso che anch'io ritengo preferibili delle riflessioni che tengano conto del contesto piuttosto che delle affermazioni "assolute".

sonic63 ha scritto:il massimo trasferimento energetico si ha quando generatore e carico hanno le stesse impedenze

In questa condizione si ha la massima potenza dissipata sul carico ma anche efficienza bassina poiché metà della potenza viene dissipata sulla resistenza interna del generatore Smile

chi mi vieta di usare con un pre che ha impedenza d'uscita di 1000 Ohm un finale che ha impedenza d'ingresso di 100.000 Ohm ?
Teoricamente ci sarebbe qualcosa di sbagliato?
E anche se il pre uscisse con 2.000 Ohm ...dove sarebbe il problema se collegato ad un finale da 100K di impedenza d'ingresso?
Se il pre è in grado di pilotare quel finale....dov'è che l'impedenza d'uscita è "sbagliata" ?

Qualcuno potrebbe dire che è "sbagliata" l'impedenza d'ingresso di 100K Very Happy perché con un'impedenza così alta l'amplificatore sarebbe più suscettibile ai disturbi e alle interferenze. O sbaglio?

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Messaggio Da mau749 Mar 7 Mag 2013 - 10:03

A dire il vero io sono riuscito ad ascoltare solo i primi cinque minuti di quel lungo monologo... ma un giorno di questi mi ripropongo di ascoltarlo per intero seppur con fatica.

Premetto che conosco Giussani da quando era ancora il progettista della ESB e quindi, come progettista di diffusori acustici appunto, tanto di cappello, ma ho la sensazione che l'età, anche per lui ahimè, stia giocando brutti scherzi...

Parliamo di cavi di segnale perché per quelli di potenza le condizioni di funzionamento sono diverse.

Da quel che mi pare di capire, quando si afferma che "... non ci sono differenze misurabili al di sotto dei 20 kHz fra un cavo economico lungo dieci metri ed un cavo speciale lungo un metro..." si parli molto probabilmente di misure di risposta in frequenza, di valori di induttanza, resistenza e capacità del cavo, e quindi di misure essenzialmente "tradizionali".

Fin qui mi può anche star bene ma vorrei porvi un quesito.

Prendiamo ed esempio due preamplificatori che abbiano la stessa identica risposta in frequenza, lineare da 0 Hz alla frequenza della luce, con esattamente lo stesso guadagno, la stessa impedenza d'uscita, lo stesso slow rate, ecc...

Secondo quella teoria quei due apparecchi che hanno le stesse identiche misure dovrebbero suonare "esattamente" allo stesso modo... o no...? Ironic


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Messaggio Da Switters Mar 7 Mag 2013 - 10:14

mau749 ha scritto:Prendiamo ed esempio due preamplificatori che abbiano la stessa identica risposta in frequenza, lineare da 0 Hz alla frequenza della luce, con esattamente lo stesso guadagno, la stessa impedenza d'uscita, lo stesso slow rate, ecc...

Secondo quella teoria quei due apparecchi che hanno le stesse identiche misure dovrebbero suonare "esattamente" allo stesso modo... o no...? Ironic

Vorresti dire che le misure descrivono solo approssimativamente la realtà??? Very Happy

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Messaggio Da mau749 Mar 7 Mag 2013 - 12:19

Switters ha scritto:

.................
Vorresti dire che le misure descrivono solo approssimativamente la realtà??? Very Happy

Voglio solo dire che forse le misure "tradizionali" non sono sufficienti per creare un modello attendibile del suono di un apparecchio, di un diffusore... e di un cavo... Mmm

Ma rispondi alla mia domanda: due apparecchi come quelli ipotizzati, secondo te, suonano allo stesso modo...?

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Messaggio Da Switters Mar 7 Mag 2013 - 12:42

mau749 ha scritto:
Switters ha scritto:

.................
Vorresti dire che le misure descrivono solo approssimativamente la realtà??? Very Happy

Voglio solo dire che forse le misure "tradizionali" non sono sufficienti per creare un modello attendibile del suono di un apparecchio, di un diffusore... e di un cavo... Mmm

Ma rispondi alla mia domanda: due apparecchi come quelli ipotizzati, secondo te, suonano allo stesso modo...?

Se sono apparecchi diversi (con circuitazione e componenti diversi) è molto probabile che suonino in maniera differente. Ma non escludo che se uno ci si mette possa riuscire a costruire due apparecchi con circuiti e componenti diversi che suonino pressoché uguali Very Happy Very Happy Very Happy

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Messaggio Da Biagio De Simone Mar 7 Mag 2013 - 13:05

mau749 ha scritto:
Switters ha scritto:

.................
Vorresti dire che le misure descrivono solo approssimativamente la realtà??? Very Happy

Voglio solo dire che forse le misure "tradizionali" non sono sufficienti per creare un modello attendibile del suono di un apparecchio, di un diffusore... e di un cavo... Mmm

Ma rispondi alla mia domanda: due apparecchi come quelli ipotizzati, secondo te, suonano allo stesso modo...?
Maurizio, quello che vorrei domandarti io, e ovviamente senza alcun tono polemico, ma è possibile avere due apparecchi diversi che abbiano tutte e dico tutte le misure perfettamente coincidenti? Mmm O è solo un ipotesi in realtà irrealizzabile. Smile
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Messaggio Da flovato Mar 7 Mag 2013 - 13:19

cavihifi ha scritto:ma stiamo parlando dello stesso guru che dice che non serve un cazzo rodare i diffusori?

Hehe Hehe Hehe

Mitico Cavicchi, ho visto adesso la firma. Lol eyes shut
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Messaggio Da mau749 Mar 7 Mag 2013 - 13:53

Switters ha scritto:
.........................
Se sono apparecchi diversi (con circuitazione e componenti diversi) è molto probabile che suonino in maniera differente. Ma non escludo che se uno ci si mette possa riuscire a costruire due apparecchi con circuiti e componenti diversi che suonino pressoché uguali Very Happy Very Happy Very Happy

Per pura speculazione dialettica...

... se è vero (come è vero) che due apparecchi con circuitazioni e componenti diversi possono esibire le stesse prestazioni "teoriche" ma suonare in maniera diversa allora perché non è possibile che questo accada anche con un cavo costruito con materiali diversi e diversa tecnologia...?

Quanto e quando sia possibile percepire e valutare le differenze è un altro discorso.

Sul fatto poi che, "impegnandosi" si possano costruire due apparecchi diversi che suonino in maniera "pressoché" uguale ho qualche dubbio ma comunque questi avranno le stesse prestazioni teoriche che era la base del ragionamento iniziale ?

A mio parere il problema è solo nel fatto di non voler ammettere che le misure tradizionali sono insufficienti e limitative per la valutazione "sonora" di un componente: cerchiamo, meglio, creiamo modelli più validi ed aderenti alla realtà, in quel caso forse qualche differenza verrebbe fuori.

Non dimentichiamo che alla base della fisica c'è l'osservazione della realtà e che solo DOPO avviene la creazione di un modello che quella realtà rappresenti al meglio... l'"ipse dixit" aristotelico è ormai superato da un pezzo...

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Messaggio Da Switters Mar 7 Mag 2013 - 14:03

mau749 ha scritto:A mio parere il problema è solo nel fatto di non voler ammettere che le misure tradizionali sono insufficienti e limitative per la valutazione "sonora" di un componente: cerchiamo, meglio, creiamo modelli più validi ed aderenti alla realtà, in quel caso forse qualche differenza verrebbe fuori.

Non dimentichiamo che alla base della fisica c'è l'osservazione della realtà e che solo DOPO avviene la creazione di un modello che quella realtà rappresenti al meglio... l'"ipse dixit" aristotelico è ormai superato da un pezzo...

Ma io sono assolutamente d'accordo su tutto ciò, il mio primo intervento era un assist... Very Happy Very Happy Very Happy

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Messaggio Da mau749 Mar 7 Mag 2013 - 14:27

De simone Biagio ha scritto:
.......................
Maurizio, quello che vorrei domandarti io, e ovviamente senza alcun tono polemico, ma è possibile avere due apparecchi diversi che abbiano tutte e dico tutte le misure perfettamente coincidenti? Mmm O è solo un ipotesi in realtà irrealizzabile. Smile

Biagio, la mia era evidentemente una provocazione ma il succo del discorso non cambia.

Probabilmente non è possibile costruire due apparecchi diversi che abbiano "esattamente" e tutte le stesse prestazioni ma mi domando e domando: quale parametro di misura è inequivocabilmente il responsabile di "un certo modo" di suonare?

Possiamo correlare univocamente la diversa distorsione o la diversa banda passante ad esempio alle dimensioni virtuali della scena sonora...?

Con le misure attuali ci limitiamo a prendere atto di una particolare situazione ma chi di noi, leggendo solo i grafici ed i numeri, è in grado di "predire" come suonerà quell'apparecchio.

Evidentemente siamo entro il limite di valori delle misure "leciti ed accettabili" ma non è sempre così: prendiamo il classico esempio dei finali a valvole ed a stato solido; con lo SS una THD dello 0.5% lo rende inascoltabile, in un finale a valvole quel limite si può tranquillamente spostare a valori del 5 o 6%... e allora... la distorsione, con diverse tipologie costruttive dell'apparecchio, è davvero significativa per determinare la qualità sonora...?

Mi ripeto e concludo: non contesto la validità delle misure, ci mancherebbe, ma sono sempre fermamente convinto che quelle attuali non siano una condizione "sufficiente" per determinare la qualità di un componente e, di contro, il fatto che alle misure non ci siano differenze non significa che due componenti suonino allo stesso modo.

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Messaggio Da Guitarfabius Mar 7 Mag 2013 - 14:32

mau749 ha scritto:
Non dimentichiamo che alla base della fisica c'è l'osservazione della realtà e che solo DOPO avviene la creazione di un modello che quella realtà rappresenti al meglio... l'"ipse dixit" aristotelico è ormai superato da un pezzo...

Si, ma in fisica osservazione della Realtà = Misurazione. non si va a sensazione, si misura.
Anche perché tanti "effetti fisici" danno origine a fenomeni che vanno contro la nostra "percezione".
Per la maggior parte delle persone è difficile capire che il tempo funziona in modo diverso da come comunemente si è abituati a pensare (nel "Paradosso dei Gemelli" abbiamo due intervalli di tempo diversi, ma in nessunno dei due casi il tempo "scorre più lento" o "scorre più veloce")
E' per questo che ci si affida alle misure.

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Messaggio Da mau749 Mar 7 Mag 2013 - 14:39

Guitarfabius ha scritto:
mau749 ha scritto:
Non dimentichiamo che alla base della fisica c'è l'osservazione della realtà e che solo DOPO avviene la creazione di un modello che quella realtà rappresenti al meglio... l'"ipse dixit" aristotelico è ormai superato da un pezzo...

Si, ma in fisica osservazione della Realtà = Misurazione. non si va a sensazione, si misura.
Anche perché tanti "effetti fisici" danno origine a fenomeni che vanno contro la nostra "percezione".
Per la maggior parte delle persone è difficile capire che il tempo funziona in modo diverso da come comunemente si è abituati a pensare (nel "Paradosso dei Gemelli" abbiamo due intervalli di tempo diversi, ma in nessunno dei due casi il tempo "scorre più lento" o "scorre più veloce")
E' per questo che ci si affida alle misure.

Permettimi di dissentire quando affermi:..."... Si, ma in fisica osservazione della Realtà = Misurazione. non si va a sensazione, si misura..." perché questo vale solamente se si sa cosa (e come) misurare e quindi il modello è già stato creato: io non contesto la misura in se stessa, io contesto il modello...! Hehe

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Messaggio Da Guitarfabius Mar 7 Mag 2013 - 14:58

mau749 ha scritto:
Permettimi di dissentire quando affermi:..."... Si, ma in fisica osservazione della Realtà = Misurazione. non si va a sensazione, si misura..." perché questo vale solamente se si sa cosa (e come) misurare e quindi il modello è già stato creato: io non contesto la misura in se stessa, io contesto il modello...! Hehe

Ok, dov'è che il modello differisce dalla realtà? Quale esperimento o misura ha dato un risultato in disaccordo col modello?
Se veramente ci sono delle differenze, devo essere in grado di misurarle per poi poter eventualmente costuire un modello che le prenda in considerazione e le spieghi.
Sempre alle misure si va a finire....
Per ora il "modello" che abbiamo in elettronica, per quanto riguarda segnali elettronici e loro propagazione, funziona bene. Abbiamo anche delle spiegazioni scientifiche su "come" i segnali (leggi elettroni) transitano in un metallo. Conosciamo e sfruttiamo la superconduttività. A me sembra strano che "ci manchi qualcosa", o che esistano differenze che il nostro cervello riesce a valutare, e che uno strumento non riesce a misurare....Vedo più probabile che sia il nostro cervello a sentire differenze dove non ci sono.

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Messaggio Da Switters Mar 7 Mag 2013 - 15:01

Guitarfabius ha scritto:E' per questo che ci si affida alle misure.

Certo, ma bisognerebbe sempre tenere presente che il modello costruito grazie all'osservazione e alle misure è solo un'approssimazione della realtà e non la realtà stessa ("la mappa non è il territorio").
Inoltre alcune deduzioni o conseguenze che si traggono dall'osservazione dei fatti e delle misure non è detto che siano scevre da errori, insomma non è detto che le interpretazioni delle evidenze sperimentali siano sempre corrette.

Una curiosità: in pressoché tutte le culture orientali tradizionali (non che in occidente non ne esistessero di corrispondenti, ma di queste si può dire che si sia persa ormai quasi anche la memoria), la realtà la si indaga "interiormente" cercando di dirigersi verso la sua "radice" (il "centro"), per giungere a una conoscenza "diretta", immediata della realtà; nelle scienze moderne invece si cerca di fare il cammino opposto, si indaga la realtà "esteriormente", partendo dalla cosiddetta "materia" e dai "fenomeni" (cioé dalla "periferia").

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Messaggio Da andreac Mar 7 Mag 2013 - 15:09

flovato ha scritto:
cavihifi ha scritto:ma stiamo parlando dello stesso guru che dice che non serve un cazzo rodare i diffusori?

Hehe Hehe Hehe

Mitico Cavicchi, ho visto adesso la firma. Lol eyes shut

Scusate, mi aiutate a rintracciare il testo o l'audio dove viene fatta questa affermazione?

Grazie,
Andrea
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Messaggio Da Guitarfabius Mar 7 Mag 2013 - 15:38

Switters ha scritto:
Inoltre alcune deduzioni o conseguenze che si traggono dall'osservazione dei fatti e delle misure non è detto che siano scevre da errori, insomma non è detto che le interpretazioni delle evidenze sperimentali siano sempre corrette.
Si chiama Teoria degli Errori. Nessun problema. Attenzione però che una cosa è l'errore, un'altra è l'interpretazione delle evidenze sperimentali. Sono due cose diverse.

Switters ha scritto:
Una curiosità: in pressoché tutte le culture orientali tradizionali (non che in occidente non ne esistessero di corrispondenti, ma di queste si può dire che si sia persa ormai quasi anche la memoria), la realtà la si indaga "interiormente" cercando di dirigersi verso la sua "radice" (il "centro"), per giungere a una conoscenza "diretta", immediata della realtà; nelle scienze moderne invece si cerca di fare il cammino opposto, si indaga la realtà "esteriormente", partendo dalla cosiddetta "materia" e dai "fenomeni" (cioé dalla "periferia").

Su questo non ti so rispondere. Mi piacciono molto le culture orientali, anche se non le conosco.

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Messaggio Da mau749 Mar 7 Mag 2013 - 15:41

Switters ha scritto:
Guitarfabius ha scritto:E' per questo che ci si affida alle misure.

Certo, ma bisognerebbe sempre tenere presente che il modello costruito grazie all'osservazione e alle misure è solo un'approssimazione della realtà e non la realtà stessa ("la mappa non è il territorio").
Inoltre alcune deduzioni o conseguenze che si traggono dall'osservazione dei fatti e delle misure non è detto che siano scevre da errori, insomma non è detto che le interpretazioni delle evidenze sperimentali siano sempre corrette.

Una curiosità: in pressoché tutte le culture orientali tradizionali (non che in occidente non ne esistessero di corrispondenti, ma di queste si può dire che si sia persa ormai quasi anche la memoria), la realtà la si indaga "interiormente" cercando di dirigersi verso la sua "radice" (il "centro"), per giungere a una conoscenza "diretta", immediata della realtà; nelle scienze moderne invece si cerca di fare il cammino opposto, si indaga la realtà "esteriormente", partendo dalla cosiddetta "materia" e dai "fenomeni" (cioé dalla "periferia").

...parole sante...

Il problema a mio avviso è proprio tutto lì...

Noi trascuriamo la nostra realtà interiore e cioè quello che "percepiamo", il nostro "centro" a tutto favore del fenomeno e della materia e quindi dalla "periferia", e quindi dei numeri...

Ascolti e valutazioni, sensazioni e percezioni sono assolutamente personali nella interpretazione ma inconfutabili nella pratica: se uno non è sordo o assordato dai numeri nella maggior parte dei casi può comunque "ascoltare" oggettive differenze e non solo "percepirle"

Carissimo Guitarfabius... è vero, abbiamo modelli generali che descrivono abbastanza bene il comportamento degli elettroni dei segnali e la loro propagazione,... cosa ci manca...?

...l'anima...

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Messaggio Da Vella Mar 7 Mag 2013 - 15:49

Guitarfabius ha scritto:
...
A me sembra strano che "ci manchi qualcosa", o che esistano differenze che il nostro cervello riesce a valutare, e che uno strumento non riesce a misurare....Vedo più probabile che sia il nostro cervello a sentire differenze dove non ci sono.

E qui sta il punto: a me sembra invece che sia proprio il sistema auditivo umano che riesce a valutare e discernere cose che il "modello" non riesce a percepire e misurare.
Infatti, ancora il "modello" non è riuscito ma manco alla lontana a capire come funzione il cervello/mente, e men che meno a replicarli. E quindi è probabile, in questa ignoranza, che non sappia nemmeno cosa misurare per investigare le differenze percettive (e cognitive in generale) musicali.

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Messaggio Da Switters Mar 7 Mag 2013 - 16:14

mau749 ha scritto:Ascolti e valutazioni, sensazioni e percezioni sono assolutamente personali nella interpretazione ma inconfutabili nella pratica: se uno non è sordo o assordato dai numeri nella maggior parte dei casi può comunque "ascoltare" oggettive differenze e non solo "percepirle"

A mio modo di vedere non esiste solo l'errore "scientista" od "oggettivista" (o sarebbe meglio dire "pseudo-oggettivista" perché di realmente oggettivo ha poco) ma anche un secondo errore, quello "soggettivista" (cioé il basarsi solo sulle proprie percezioni senza sottoporle a verifica) che è un po' come se fosse l'altra faccia della medaglia. Questo perché secondo me, le nostre percezioni (che sono l'imprescindibile punto di partenza per l'esplorazione della realtà e di ogni altra cosa) e la personale successiva elaborazione "interna" non sono sempre affidabili, anzi, possono giocare brutti scherzi (come semplici esperimenti di psicologia percettiva/cognitiva possono confermare, ad esempio questo: https://www.youtube.com/watch?v=Ahg6qcgoay4 ).

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Messaggio Da Guitarfabius Mar 7 Mag 2013 - 16:35

mau749 ha scritto:

Carissimo Guitarfabius... è vero, abbiamo modelli generali che descrivono abbastanza bene il comportamento degli elettroni dei segnali e la loro propagazione,... cosa ci manca...?

...l'anima...

Tuttora la musica che mi da più emozione è quella che esce da un ampli che mi sono autocostruito quando avevo 15 anni. E' un integrato con TDAqualcosa (credo 1541 ma non ricordo) in kit di NE con un premampli anch'esso autocostruito. Il cavo di potenza è una cavo elettrico 4*2,5 incrociato, e il cavo di segnale è un phono to rca da 2 euri. Le casse sono JBL che avevo preso usate al costo di 250.000 lire faticosamente risparmiate, dopo un insuccesso con l'autocostruzione.
Ma non mi sogno di dire che "suona meglio" di qualsiasi sistema al mondo . Io non lo scambierei nemmeno con un supervalvolare della morte giapponese con 36 EL34 selezionate in parallelo (per canale) il trasformatore finale avvolto a mano alla luce della luna del solstizio d'inverno che pilota le Nautilus col cavo "tutto il pantheon di Asgard messo insieme" della Nordost.
Ma è solo perché per me ha un valore affettivo e "sento" cose che non ci sono.
Faccio solo distinzione tra ciò che è reale e ciò che è altro.
Sottolineo che non intendo fare classifiche e dire cosa è più importante tra il "reale" e "l'altro".
intendo solo che bisogna distinguere. Quando sento dire "ho cambiato di segnale e mi si è aperto un mondo" me ne sto zitto e mi faccio i fatti miei. So che i miei commenti non piacerebbero.

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Messaggio Da thepescator Mar 7 Mag 2013 - 17:08

Vella ha scritto:
Guitarfabius ha scritto:
...
A me sembra strano che "ci manchi qualcosa", o che esistano differenze che il nostro cervello riesce a valutare, e che uno strumento non riesce a misurare....Vedo più probabile che sia il nostro cervello a sentire differenze dove non ci sono.

E qui sta il punto: a me sembra invece che sia proprio il sistema auditivo umano che riesce a valutare e discernere cose che il "modello" non riesce a percepire e misurare.
Infatti, ancora il "modello" non è riuscito ma manco alla lontana a capire come funzione il cervello/mente, e men che meno a replicarli. E quindi è probabile, in questa ignoranza, che non sappia nemmeno cosa misurare per investigare le differenze percettive (e cognitive in generale) musicali.


Sono totalmente d'accordo con Vella.
La percezione cognitiva, che attualmente non risulta standardizzabile o misurabile, svolge un ruolo importantissimo.

I colori pur essendo colori (misurabili) non sono visti allo stesso modo dalle persone.
Tralasciando i daltonici, il nostro linguaggio, il nostro vocabolario, il nostro processo di apprendimento cognitivo ci permette di vedere i colori in un certo modo.
E' una cosa assurda eppure funziona così.

Se messi di fronte a 24 sfumature di azzurro di cui 23 sono uguali e 1 è diversa, facciamo una fatica besta ad individuare l'eccezione, altre popolazioni con cultura e linguaggio diverso ci mettono un micro secondo... per poi fare fatica a distinguere sfumature di rosso da sfumature di verde.
Sembra incredibile ma è così.
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Messaggio Da Claudiohi-fi Mar 7 Mag 2013 - 20:22

Il modello, ci vuole una implementazione del modello che rispecchi oltre che misure anche le percezioni, fin quando ci proporranno modelli rappresentativi di un cavo di segnale tipo RLC non si caverà un ragno dal buco, solo blablabla.

P.S.
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